Dopo una settimana di pausa, la Formula 1 ritorna in azione per terminare il trittico americano. Lasciati gli Stati Uniti, nelle prossime due settimane il circus affronterà i GP di Messico e Brasile, e Pirelli si farà trovare pronta. Il fornitore unico delle gomme ha comunicato le sue scelte per quanto riguarda le mescole e le pressioni di gonfiaggio. Cosa dobbiamo aspettarci? Guardiamo più nel dettaglio le opzioni.
GP Messico: quali gomme porterà le Pirelli?
Da una gamma che va dalle C1 (le più dure) alle C5 (le più morbide), la Pirelli ha deciso di stare nel mezzo. Per l’opzione soft si andrà con la mescola C4, mentre la Medium sarà una C3 e la Hard una C2. Quindi, se con la scelta più morbida si andrà un pochino più aggressivi, la dura sarà più conservativa mentre la media è un compromesso. Dato che nel 2020 il GP non si è disputato, Pirelli ha fatto le sue valutazioni basandosi sui dati del 2019. In quell’anno i piloti che hanno conquistato il podio hanno effettuato una sola sosta, partendo con le gomme gialle e finendo la gara con le bianche (con la quale hanno effettuato uno stint anche lungo). La sola eccezione fu Charles Leclerc, che concluse quarto con due soste, di cui due stint con le medie e uno con le hard. Nessuno prese in considerazione le soft, le quali avevano evidenziato un degrado elevato nel corso delle prove libere. In caso di condizioni meteo simili, Pirelli si aspetta uno scenario non troppo diverso da due anni fa: la pista è poco frequentata, quindi la gommatura sull’asfalto è scarsa. L’Autodromo Hermanos Rodriguez è un tracciato medio-veloce, con lunghi rettilinei, grandi staccate ed un terzo settore composto da curvoni veloci ed una sezione guidata. Velocità e trazione sono le chiavi di volta, con un’aerodinamica che darà problemi. Il circuito, in teoria, è da alto carico, ma essendo ubicato in alta quota (oltre 2000 m), la rarefazione dell’aria riduce la capacità delle ali, e quindi la vettura tende a scivolare di più. La pressione minima imposta è di 19.5 psi.