Le corse bruciano soldi o fanno soldi? Questa domanda non ha mai avuto una risposta chiara, ma la FIA ha deciso finalmente di dare i numeri. La Federazione internazionale ha commissionato ad una società, la EY-Parthenon, di quantificare l’impatto dell’industria del motorsport sull’economia mondiale. Il risultato è che il mondo del racing rappresenta una risorsa importante per le “casse” del mondo, e che vale la pena valorizzarla come qualsiasi altro settore produttivo. “Vorrei ringraziare EY-Parthenon, i nostri club membri, gli organizzatori dei campionati FIA e tutti coloro che hanno partecipato a questo studio di interesse globale“, ha commentato il presidente FIA Jean Todt. Ma quanto “pesa” il mondo motore sull’economia? Ve lo diciamo qui.
Quanto vale l’industria del motorsport?
Secondo lo studio di EY-Parthenon, l’indotto del settore dei motori da corsa è pari a 159,2 miliardi di Euro. Il settore, comprendente tutti i campionati nazionali ed internazionali, i gestori dei circuiti, i costruttori, i team, i piloti ed i fornitori esterni, contano qualcosa come 1,5 milioni di persone occupate stabilmente. A questi si aggiungono 302 mila persone che assumono incarichi in forma volontaria, come ad esempio i commissari di percorso nelle varie piste. I partecipanti sono 2,7 milioni, i quali prendono parte a quasi 60.700 mila eventi organizzati da 21.600 club sparsi per il globo. Le strutture adibite, tra circuiti e sedi varie, sono 7.200. Il valore aggiunto di tutto questo ben di dio è di oltre 66,9 miliardi di Euro: non propriamente noccioline.
“Questo rapporto rivela che l’industria del motorsport rappresenta un gettito totale annuale di 160 miliardi di Euro ed un milione e mezzo di posti di lavoro totali retribuiti“, ha commentato Todt. “È un dato ragguardevole, che dimostra che il nostro sport contribuisca in maniera efficiente alla ripresa dell’economia in tempi di Covid“. E chi l’ha detto che correre non serve a niente?
Jean Todt: “verso un motorsport ad emissioni zero”