Una serata che la Juventus Women ricorderà certamente negli annali della sua storia. Parliamo di un pareggio, non di una vittoria storica, ma potrebbe essere il risultato che cambia il percorso internazionale delle squadra torinese. Ieri sera a Londra le bianconere erano ospiti del Chelsea. Lo stesso Chelsea che la scorsa stagione è stato finalista nella competizione europea poi sconfitto dal Barcellona. La partita forse più difficile del girone A per la squadra italiana, già riuscita nell’impresa di battere il Wolfsburg.
E proprio con le tedesche che la Juventus dovrà vedersela per la conquista del secondo posto del girone. Il vantaggio degli scontri diretti consentirebbe alle italiane di dormire sonni tranquilli e arrivare con serenità all’ultima gara del girone, quella contro il Servette. A partire da ieri sera la squadra allenata da Joe Montemurro sa di avere una forza ancora maggiore nel gruppo in cui spiccano forti individualità. In porta Peyraud-Magnin ha dimostrato le sue qualità salvando ripetutamente il risultato.
Che tabellino!
Un fuoco di fila quello delle inglesi come dimostra anche il tabellino: 25 tiri totali contro 2 e un gol giustamente annullato per fuori gioco, 2 legni e 8 corner conquistati. Tutto costruito da una fitta ragnatela supportata dal 65% di possesso palla e più di 600 passaggi. Ma la Juventus granitica, sostenuta a gran voce dal suo tecnico per tutti i 90′ giocati, e anche oltre, non si è lasciata intimidire. Montemurro non ha mai smesso di gridare che andava bene così, parole di incoraggiamento per tutte e un continuo spronare a salire per non farsi schiacciare dietro.
Grinta e spavalderia anche per le ragazze chiamate a sostituire le titolari. Possiamo chiamarle “titolari 2”, sempre pronte ed efficaci come nel caso di Martina Lenzini nell’arduo compito di non far rimpiangere Sara Gama o di Annahita Zamanian al posto di Arianna Caruso dal primo minuto. Anche in attacco Montemurro possiede calibri da 90 schiera dall’inizio Hurtig-Girelli-Bonansea ma al momento di avere forze fresche può contare anche su Staskova e Bonfantini.
Tutti titolari nella Juventus Women?
Ed in effetti la mossa riesce più al tecnico australiano che alla sua collega Emma Hayes. L’innesto di Arianna Caruso prima e delle due attaccanti poi, hanno consentito alla Juventus di respirare un po’ di più nella parte centrale del secondo tempo. Verso la fine, come normale che fosse, si è rifatto sotto il Chelsea per cercare, inutilmente, la vittoria che avevano rincorso per tutta la partita. Ora per le bianconere la testa va al 16 dicembre dove serve battere il Servette per avere la certezza del secondo posto a prescindere dal risultato della partita tra Chelsea e Wolfsburg. Si giocherà nuovamente all’Allianz Stadium per quella che potrebbe davvero essere una serata storica con l’accesso ai quarti.