Si avvicina maggio, e si avvicina il “Greatest Spectacle in Racing”. Mercoledì 20 aprile le porte di Indy si sono aperte per la prima delle due giornate di Open Test, prima tappa di avvicinamento alla 500 miglia. In questa occasione, i team e i piloti hanno provato assetti preliminari in vista della gara del 29 maggio prossimo. Per i rookie è l’inizio del programma di orientamento, e per i rientranti è un ripasso in vista dell’impegno principale. Vediamo cosa è successo nel primo giorno di prove, decisamente movimentato.
Indy 500: cosa è successo nel primo giorno degli Open Test?
La giornata è iniziata benissimo, con la pioggia del mattino che ha ritardato l’inizio della sessione di un’ora e mezza. Alla bandiera verde i piloti si sono ritrovati con un asfalto insolitamente scivoloso, e non sono mancati momenti di paura. Alexander Rossi si è girato durante il giro di lancio, senza colpire nulla. Lo ha seguito nello stesso destino Helio Castroneves, vincitore qui un anno fa. Il brasiliano, alla caccia della quinta corona, ha perso il controllo della sua Dallara Honda in curva 2, urtando il muro. Nessuna ferita per lui, ma la macchina è danneggiata. Ma il vero attimo di paura lo abbiamo avuto con Will Power. L’australiano stava entrando in pista quando si è girato nella corsia di uscita dei box, in prossimità di curva 1. In quel momento stava sopraggiungendo Colton Herta, il quale aveva appena iniziato il giro veloce. La Dallara Chevrolet numero 12 ha invaso la corsia ed il figlio d’arte ha mancato la collisione per un soffio. Il numero 26 ha perso il controllo della monoposto, impattando il muretto interno. Ha lasciato la vettura incolume. Anche Marcus Ericsson ha dovuto scartare Power, per un episodio la cui dinamica ha ricordato da vicino lo schianto di Alex Zanardi del 2001. Fortunatamente, non è successo nulla. Ma che spavento!
Indianapolis 500 2021: Castroneves nella storia
Dixon è il più veloce
Al termine di una giornata in cui si è sfiorata la tragedia, la classifica dei tempi ha premiato Scott Dixon. Il sei volte campione IndyCar ha concluso il turno con il primo crono, ad una media di 227.187mph. Conor Daly ha chiuso in seconda posizione con 226.985 mph, precedendo Callum Ilott (226.308 mph) e Santino Ferrucci (226.182 mph). Nella classifica dei tempi ottenuti senza una scia, il più veloce è stato Scott McLaughlin, con una media di 219.841mph. Con il terzo crono Ilott è risultato il migliore del Rookie Orientation Program, al quale partecipano ben sette piloti. Uno di questi è Jimmie Johnson, che nella NASCAR ha disputato 17 gare a Indy vincendo quattro volte. Il sette volte iridato Cup non è andato oltre il 25esimo tempo, ultimo dei piloti “cronometrati”. Romain Grosjean ha ottenuto il 15esimo tempo, terzo dei debuttanti a Indy. Non ha ottenuto nessun crono Juan Pablo Montoya, il quale rientra con il team McLaren. Il colombiano ex F1 è alle prese con il Refresher Program, riservato ai veterani che non corrono stabilmente nella IndyCar.