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La danza della pioggia e altre notizie dal mondo NASCAR

Bentornati al notiziario della NASCAR che questa settimana ha avuto un’inaspettata attrice protagonista: la pioggia. Al termine della bagnatissima gara di Austin, sono tante le discussioni in merito ad una gestione dell’evento che non è stata proprio esemplare da parte della federazione USA. Questo e molto altro in questo nostro spazio, che riassume il mondo del massimo campionato americano in poche righe. O perlomeno ci prova.

La NASCAR deve correre sotto la pioggia?

È la domanda che si pongono in tanti, dopo la prima di Austin. L’esordio della categoria sul prestigioso Circuit Of The Americas non è stato esattamente da ricordare, complice una nuvola d’acqua che ha accecato i piloti sui lunghissimi rettilinei del COTA. Durante la corsa, si sono verificati due gravi incidenti, causati dalla mancanza di visibilità. La NASCAR ha provato a rimediare, sospendendo la gara per 20 minuti e lavando via un po’ d’acqua con i potentissimi Air Titans. Ma non è servito, perché il ritorno della pioggia pesante ha di nuovo inzuppato i rettilinei, riacutizzando il problema. Di qui la decisione di terminare la gara 13 giri prima, in quanto le previsioni meteo non promettevano nulla di buono.


EchoPark Texas Grand Prix: Elliott balla sotto la pioggia


Al termine della gara, si è acceso il dibattito tra gli addetti ai lavori, e tra i fan. In tanti hanno criticato la decisione della NASCAR di non fermare prima la corsa, e tra i piloti serpeggia il malumore. “È stata la cosa più pericolosa che abbia mai fatto in vita mia“, ha commentato Kevin Harvick, vittima di un pauroso incidente con Cole Custer. “Non si vedeva niente nei rettilinei. È incredibile che abbiamo corso con macchine che non sono fatte per il bagnato, e quando non vedi niente in rettilineo non è minimamente sicuro. È stata la decisione peggiore che potessero prendere, non mi sono mai sentito così in pericolo in vita mia“. Più diplomatico Kyle Busch, il quale ha però ammesso che a tratti la pista era in condizioni “rischiose“. E allora di nuovo: la NASCAR deve correre sul bagnato? La risposta potrebbe fornirla la Next Gen Car, che con sospensioni più moderne, potrebbe adattarsi meglio all’asfalto viscido.

NASCAR sotto la pioggia anche con i Truck

L’acqua ha anche bagnato la gara della Truck series, disputatasi il sabato mattina. In condizioni mutevoli, complice un asfalto che si stava asciugando, Todd Gilliland ha messo insieme una gara capolavoro. Penalizzato per un’infrazione ai box dopo la Stage 1, il figlio d’arte ha recuperato con buoni sorpassi e senza sbavature, e soprattutto evitando di strapazzare le delicatissime gomme rain. Superato Kaz Grala a cinque giri dalla fine, tagliando il traguardo con ampio margine. Grala ha concluso secondo, al termine di un duello spettacolare con Tyler Ankrumm finito poi quarto dietro a Grant Erfinger. Sheldon Creed, Sam Mayer, Carson Hocevar, Zane Smith, Austin Hill e Ben Rhodes completano la top ten. John Hunter Nemechek ha concluso in 12esima posizione, ma mantiene il primato nella classifica iridata.

Molto più lineare la gara della XFinity Series, che si è svolta su pista completamente asciutta. Kyle Busch ha dominato la scena, conducendo 36 dei 46 giri in programma. Unico pilota a contrastare il due volte campione Cup è stato AJ Allmendinger, vincitore della Stage 1 e finito secondo. Justin Allgaier ha conquistato la terza posizione, davanti a Kevin Harvick, Austin Cindric, Cole Custer, Harrison Burton, Tyler Reddick, Justin Haley e Jeb Burton. Cindric mantiene la testa del campionato, con 77 punti di vantaggio su Harrison Burton.

Keselowski, cambio di casacca?

Passiamo ad altro. Brad Keselowski è al centro delle primissime speculazioni del mercato piloti 2022. L’indiscrezione bomba arriva dalla FOX, la quale sostiene che “Bad Brad” potrebbe lasciare il Team Penske e passare al team Roush Fenway. Non solo: il rumor parla che il campione 2012 potrebbe diventare azionista della squadra, raggiungendo Denny Hamlin nella lista dei “piloti-team manager”. Dalla Roush non arrivano conferme, ma nemmeno delle smentite, per quello che potrebbe essere il colpo di mercato di quest’anno. Nel 2021, Keselowski è in scadenza di contratto con Penske, ma Capitain Roger ha tutte le intenzioni di confermarlo.

Notizie in breve

Ad Austin ha fatto ritorno Paul Menard. Il pilota del Wisconsin, ritiratosi a fine 2019, ha preso parte alla gara Truck, con un Toyota del Thorsport Racing. Sfruttando la sua grande esperienza sui circuiti stradali, Menard ha concluso 11esimo: niente male per un pilota fermo da quasi due anni!

La vittoria di Chase Elliott ha consentito d’infrangere due record. È la vittoria numero 800 per la Chevrolet, che si conferma il marchio più vincente della NASCAR. Ed ha permesso al team Hendrick Motorsports di eguagliare il Petty Enterprises come la scuderia più vittoriosa della Cup, con 268 successi.

Concludiamo tornando per un attimo al tema della pioggia, con le dichiarazioni del vice presidente della NASCAR Scott Miller. In queste parole, Miller ha ammesso che si poteva fermare prima la corsa, come hanno sottolineato in tanti: “In un certo senso ammetterei il fatto che forse abbiamo aspettato troppo prima d’intervenire“, ha detto. “È stata una lezione da imparare per tutti noi. Impareremo. Andrà meglio la prossima volta“. Va bene, ma forse sarebbe stato meglio sperimentare qualcosa prima di mettere a rischio l’osso del collo dei piloti…