La FIA continua la sua battaglia contro l’ala posteriore flessibile. L’ennesimo capitolo di questa battaglia, sembra avere come protagonista la vettura RB16B della Red Bull Racing.
Red Bull: l’ala posteriore aumenta la velocità massima?
FIA: l’ala posteriore flessibile aumenta la velocità?
La polemica aperta da Lewis Hamilton al termine del gran premio di Spagna ha riportato alla luce una delle tante battaglie della FIA. La federazione, dal 1999 organizza eventi per testare il carico sull’ala posteriore delle vetture partecipanti al campionato di Formula Uno. Le verifiche servono per analizzare le prestazioni dell’ala posteriore che rappresenta una delle tante zone grigie del regolamento della F1. Ecco perché la FIA dalla stagione 2000 in poi, è molto severa riguardo all’uso della flessibilità dell’ala che ha portato le vetture ad acquistare ed aumentare la velocità sul rettilineo.
I team, nel corso delle stagioni, hanno sempre trovato il modo per raggirare le verifiche ma le monoposto Mercedes e Red Bull hanno riportato in vita il problema. L’ala posteriore flessibile della RB16B guidata da Verstappen e Sergio Perez, analizzata e visionata durante l’ultimo gran premio, ha mostrato l’alettone flettersi a grande velocità e tornare in posizione al termine dei rettilinei. Un vantaggio che la scuderia austriaca continuerà ad utilizzare per tutta la stagione di F1. Sembra molto difficile infatti che la FIA possa organizzare nuovi test per verificare l’irregolarità dell’ala. Irregolarità che dovrebbe inoltre essere dimostrata. Il problema della flessibilità dell’ala non è mai stato realmente risolto dalla federazione che ora dovrà cercare la soluzione migliore.
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