Svolta clamorosa in casa bianconera. Nonostante la fiducia accordata ancora a Thiago Motta, la Juventus cambia subito la guida tecnica per non correre il rischio di perdere quel quarto posto, che vale l’ ingresso in Champions League, ritenuto imprescindibile per le casse societarie. Sarà Igor Tudor a sostituire in panchina l’italo-brasiliano fino al termine della stagione.
LA JUVENTUS CAMBIA SUBITO: I DETTAGLI DELL’ ARRIVO DI TUDOR
L’ allenatore croato, con un passato in bianconero, sia da calciatore dal 1998 al 2005, sia da vice tecnico di Andrea Pirlo nella stagione 2020/2021, ha vinto il ballottaggio con Roberto Mancini in quanto, a differenza dell’ex ct della Nazionale, ha accettato il ruolo di traghettatore fino al termine della stagione con opzione fino al 2026. L’annuncio ufficiale è previsto nelle prossime ore per permettere così al nuovo tecnico di preparare con calma il prossimo impegno di campionato contro il Genoa.
I MOTIVI DELLA ROTTURA CON THIAGO MOTTA
La crisi di risultati e di gioco nei quali è piombata la squadra, oltre ad un rapporto ormai sfilacciato tra tecnico e giocatori, hanno convinto la dirigenza bianconera che sarebbe stato impossibile andare avanti così. A nove giornate dal termine, e con un quarto posto da raggiungere ad ogni costo, appare infatti molto difficile un ribaltamento della situazione.
COME GIOCHERÀ LA JUVENTUS CON TUDOR
Il cambio di guida tecnica comporterà inevitabilmente anche una variazione del modulo tattico. Dal 4-2-3-1 si passerà al 3-4-2-1 che prevede Di Gregorio in porta, mentre in difesa appaiono intoccabili Gatti e Kalulu, con il ruolo di braccetto di sinistra che si contenderanno Veiga e Kelly.
Gli esterni di centrocampo dovrebbero essere Weah a destra e Cambiaso a sinistra, con Savona e Alberto Costa come prime alternative. In mezzo toccherà alla coppia Locatelli-Thuram, mentre I trequartista dovrebbero essere Koopmeiners e Yildiz con Nico Gonzalez prima alternativa.
In attacco, invece, si continuerà a vedere una sola punta. Spetterà a Tudoe scegliere tra il francese Kolo Muani, partito bene per poi uscire di scena, e il serbo Dusan Vlahovic, finito ai margini con Thiago Motta.