Nella giornata di oggi, martedì 27 luglio, si è tenuta la riunione del Consiglio Federale della FIGC, nella quale è intervenuto Gabriele Gravina. Il Presidente della Federazione Italiana Calcio, ha analizzato diversi punti critici che riguardano il calcio italiano. La rivoluzione dei campionati non è più un’utopia.
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Quando avverrà la rivoluzione dei campionati?
Rivoluzionare il sistema del calcio italiano non sarà certo un’impresa semplice. L’idea però c’è ed è concreta. Cambiare la struttura dei diversi campionati e delle varie Serie è un tema sempre più centrale alle riunioni della FIGC che anche oggi si è riunita in consiglio per discutere di vari argomenti. Uno su tutti, le varie riammissioni e i diversi ripescaggi che riguardano le squadre di Serie B e C. La crisi recente del calcio ha penalizzato molto i campionati minori e per questo è necessario trovare una soluzione per l’avvenire, che vada a contenere i costi. Perciò si è pensato di creare una Serie C Elite e una Serie D Elite a partire dalla stagione 2022/23. Molte società presentano infatti grossi problemi quando vengono promosse nella categoria successiva: non riescono a sostenere i costi. Per il 2024/25, Gravina ha invece parlato di una fusione tra Serie B e C. Quali le sue parole?
Gravina: “Tre livelli di professionismo non sono sostenibili”
Gabriele Gravina durante la riunione del Consiglio Federale della FIGC, ha detto: “Serie A a 18 o 20 squadre? Parlare di numeri non mi affascina. La riforma dei campionati prevede non solo un cambio di format. Parliamo di una vera e propria rivoluzione con un impatto a livello di sostenibilità e stabilità del sistema. Tre livelli di professionismo non sono più sostenibili. Ho proposto una fusione tra la Serie B e la Serie C dal 2024/25 per arrivare a condizioni di sostenibilità migliori del sistema. Mentre la creazione di una C e di una D Elite per aggredire una delle criticità economiche più grandi del sistema: il salto di categoria”.
Come cambierà il calcio italiano?
Di sicuro se le proposte di Gravina dovessero essere approvate, il calcio italiano si svecchierebbe… e non di poco. Le novità spaventano certo, ma è anche vero che per evolversi e modernizzarsi, sono necessarie. Ovviamente “la regina” del calcio italiano è la Serie A e altrimenti non potrebbe essere: squadre dalle giocate incredibili, calciomercato appassionante e tifoserie da brivido. Le Serie minori, nonostante abbiano il proprio (massiccio) pubblico, sono sempre state sottovalutate dai più o almeno di chi di calcio non se ne intende. Aggiungiamoci poi una bella e sudata promozione ma comunque la permanenza nella categoria minore a causa della mancanza di fondi, e le categorie “inferiori” perdono ancor più di credibilità. Io penso che le proposte e idee del Presidente Gravina possano essere molto utili per sanare alcune (grandi) lacune che purtroppo durante gli anni non sono mai state risolte. Quindi credo che se anche ci dovesse essere una qualche fusione tra Serie, di sicuro il campionato diventerebbe più competitivo e di certo darebbe la speranza concreta, e non traballante, di avanzare verso categorie maggiori. Non come ora che anche se una squadra viene promossa non è mai sicura di esserlo fino in fondo.