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La Storia del calcio, fa tappa a Roma.

Una mostra per rivivere momenti importanti e per coltivare i valori dello sport. Tappa ad Ostia per la storia del calcio.

Da ieri 12 gennaio e fino al 27 dello stesso mese, sarà possibile visitare gratuitamente ” In viaggio con la storia del calcio – In mostra i cimeli del novecento e dei Mondiali, dal ’30 ad oggi”, mostra itinerante promossa da AICS, l’Associazione Italiana Cultura e Sport, in collaborazione con il Museo del Calcio Internazionale, allestita ad Ostia presso la LITUS, nella sua tappa romana.

Presentata alla stampa nel febbraio 2018 ha realizzato nello stesso mese la prima occasione di visita. 7 gli eventi già proposti prima di arrivare a quello che ha avuto inizio ieri ad Ostia, sul litorale della Capitale. 15 in totale le tappe, altrettante le città coinvolte : Forlì, Potenza, Foggia, Salerno, Jesi, Chioggia, Verona, Padova, Vicenza, Pisa , Grosseto, Bologna, Sassari, Ostia (Roma), Cremona. Una mostra dedicata ai più giovani, perchè attraverso la storia e la memoria possano educarsi al rispetto di sè, delle regole e degli altri e soprattutto coltivare i valori etici dello sport, in un momento storico dove gli ultimi accadimenti tra le tifoserie sembrano aver preso una direzione diversa. L’importanza quindi di conoscere ma anche di ricordare. Per questo la mostra si rivolge anche a coloro un po’ più avanti con l’età raccontando, attraverso i cimeli autentici, oltre 150 quelli esposti, i Mondiali di calcio disputati tra il 1930 e il 2004. Periodo che ci ha visto vincitori di ben 3 edizioni.

Il primo modello di pallone utilizzato in una gara Internazionale nel 1872 (QR photo)
Storia ed emozioni

L’esposizione ci accoglie proprio con il ricordo, attraverso le prime pagine dei quotidiani, delle gesta azzurre nelle competizioni mondiali, compreso l’ormai famoso titolo ” VERGOGNA!” all’indomani della clamorosa sconfitta contro la Corea del Nord che ci eliminò dai mondiali del 1966. Ma nella seconda grande sala si entra veramente nella storia. Lì ci aspetta il primo modello di pallone usato in una competizione internazionale. Era il 30 novembre 1872 e si giocava Inghilterra – Scozia. Basta voltarsi poi per scorgere il modello di palla che i ragazzi usavano durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, fatto di stracci e corda, usato nelle piazze per ritrovarsi e cercare di cancellare le brutture di quanto stavano vivendo.

La storia del calcio , soprattutto quello nazionale, non può non passare attraverso la maglia azzurra di Marco Tardelli. Quella che abbiamo visto attraversare il campo urlando nella finale mondiale del 1982. Ancora sporca di terra ed erba, ci proietta in un attimo a quella sera, a quei campioni, a quel Presidente della Repubblica che profeticamente in tribuna aveva sostenuto ” Non ci prendono più!”.

Maglia Marco Tardelli
La maglia di Marco Tardelli, mondiali Spagna 1982 (QR photo)

E’ una storia che emoziona chi di pallone vive o ha vissuto, ma anche tutti coloro che poco se ne interessano. Nomi come Maradona o Pelè sono universali alla conoscenza. Vederne da vicino la maglia o gli scarpini utilizzati, rappresenta un momento di vicinanza che non lascia indifferenti.

C’è spazio anche per il calcio femminile, una breve carrellata sulle maglie di alcune calciatrici bandiera, come Carolina Morace, e le foto della nazionale. Ricordiamo che quella femminile difenderà i colori azzurri ai prossimi Campionati Mondiali che si svolgeranno in Francia quest’anno.

Nella tappa di Ostia, due sale in particolare sono dedicate alle squadre maggiori della Capitale. Roma e Lazio, con le maglie di ieri e di oggi, con la storia e le emozioni.

Una mostra ben allestita che offre anche uno spazio multimediale in cui sedersi e rivivere video d’epoca e racconti da non dimenticare. C’è tempo ancora fino al 27 gennaio per poterla ammirare, sarebbe un vero peccato perderla.