Intervistato da Peter Windsor, Nigel Mansell ha commentato quanto accaduto a Spa durante lo scorso weekend. L’ex campione del mondo è intervenuto sul canale Youtube del noto giornalista ed ex team manager della Williams.
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Mansell: a Spa si poteva correre?
Queste le parole del campione del mondo di F1 del 1992 in merito a quanto accaduto nel Gran Premio del Belgio: “Penso che in Belgio si sia persa una opportunità da parte di tutti per dimostrare che fantastico show può creare la Formula 1 disputando una corsa, seppur in condizioni difficili come quelle di pista bagnata. I piloti lo avevano già dimostrato durante il week end, e penso in particolare alla splendida qualifica di George Russell con la sua Williams. Ricordo ancora le sensazioni nette che mi ha lasciato guidare una vettura turbo sotto l’acqua Montecarlo. Ma riuscivamo a farlo perché in quelle occasioni aumentavamo l’altezza da terra della monoposto e aumentavamo il carico aerodinamico. In quel modo la macchina aveva un comportamento più prevedibile. L’opportunità persa a cui mi riferivo è quella di far correre queste macchine consentendo di modificarne l’assetto per correre sotto la pioggia. Sono convinto che la corsa avrebbe potuto essere disputata consentendo di modificare gli assetti alle vetture ed imponendo un tempo sul giro addizionale senza ricorrere alla Safety Car. Date ai piloti l’opportunità di fare il loro lavoro. Con una macchina che sia relativamente stabile e con un set up per il bagnato e dubito che non siano in grado di tirare fuori il massimo in condizioni di pista umida“.
Sulle dichiarazioni di Hamilton nel post gara
Mansell ha anche parlato delle dichiarazioni rilasciate da Hamilton nel post gara: “Penso che le parole di Lewis Hamilton a fine gara suonassero un po’ come una farsa. Tutto ciò fa male ai fans della Formula 1 e fa male anche a me come ex pilota. La Formula 1 ormai è teatro di eventi incredibili, basta guardare il violento incidente di Norris al sabato. La convinzione con cui Lando ha affrontato la curva di Eau Rouge era al 100%, senza lasciare alcun margine per l’errore. Ma quando la macchina gli è sfuggita di mano è finito tutto con un grande incidente. Grazie alla robustezza delle vetture e delle cellule di sopravvivenza delle monoposto, e grazie alle moderne protezioni al lato della pista, Lando ne è potuto uscire sostanzialmente illeso grazie a Dio, pronto a correre la gara il giorno successivo. Negli anni passati tutto ciò era impensabile. Oggi i piloti corrono su questi tracciati anestetizzati e sicuri, ma dovrebbero imparare a rispettare di più certe curve. In condizioni di bagnato, Eau Rouge è ancora una delle curve più veloci e imprevedibili del mondo“.
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