Matteo Sereni è stato un ottimo portiere col Torino, e con una carriera di successi ma dal 2010 ha dovuto combattere contro una bugia infamante. Questa accusa gli ha tolto il sonno e gli ha devastato il fisico ma soprattutto l’anima, lasciandogli un dolore che sarà difficile da dimenticare a breve termine. Andiamo a conoscere tutto.
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Matteo Sereni: cosa era successo?
Matteo Sereni giocava a Brescia in quel lontano 2010, con alcuni anni di contratto quando si concretizza la separazione dalla sua ex moglie. Solo che nelle fasi di separazione l’ex moglie pensa bene di raccontare che l’uomo abusa sessualmente dei suoi figli. Un accusa terribile che devasta l’uomo che da innocente vuole solo dimostrare la sua innocenza. Sono anni terribili ma poi arriva l’arcobaleno, cioè l’assoluzione piena da questa falsa accusa che ha creato una cicatrice che dovrà essere dimenticata.
Matteo Sereni: cosa ha detto dopo l’assoluzione?
Alla fine Matteo Sereni dalle false accuse ne è venuto fuori da innocente con due archiviazioni (dei gip di Torino e Cagliari) il 6 Marzo 2021, ma è stato un vero incubo. Al Corriere della Sera ha raccontato il suo calvario giudiziario. Sereni dice: “Mi sono salvato con la speranza che alla fine la verità avrebbe trionfato. E con l’amore delle persone che mi sono state vicino. A partire da Stefania la mia compagna che mi ha dato il supporto e l’amore che servivano: con lei e la nostra bimba Sofia siamo riusciti a rimanere a galla”.
Sereni: che cosa ha pensato dopo l’assoluzione?
Alla domanda su cosa abbia pensato durante la sentenza di assoluzione Sereni dice: “Felicità perché l’incubo era finito ma a dir la verità non mi veniva voglia di gioire perché sono stati anni di preoccupazioni, tormenti e attimi di sconforto. Se ti scontri con certe cose cambi nel profondo”. Su che cosa ha pensato invece all’inizio di questa storia Sereni dice: “Mi sono accorto della gravità dell’accusa giorno dopo giorno, con il passare del tempo. Ed è stato terribile: non riesci più a fare nulla, il tuo lavoro o quel che avresti voluto. Forse perché le porte un po’ ti si chiudono, a prescindere che tu sia colpevole o innocente”.
Sereni: cosa ha detto sulle sue amicizie?
Sull’amicizia dei conoscenti Sereni dichiara: “Se c’è stato chi parlava male non so: mi basta sapere che i miei ex colleghi, gli allenatori, i presidenti, non hanno mai dubitato di me. Nomi non ne faccio per non mancare di rispetto e coinvolgerli: ma loro lo sanno, perché li ho sentiti e ringraziati. Sono persone vere”.
Alla domanda se lui si è sentito addosso gli sguardi di sospetto Sereni dichiara: “Questa è una vicenda che ho vissuto sulla mia pelle, e per la quale hanno sofferto le persone care, da mia mamma a mio fratello. Papà è mancato proprio quando è iniziato tutto questo. E di quelli che mi incrociano per strada e magari mi borbottano dietro qualcosa non mi importa”.
Sereni: che cosa ha detto sulla giustizia?
Sono passati undici anni per arrivare all’assoluzione finale e all’archiviazione del caso. Sulla giustizia Sereni ha detto: “Entri in un sistema nel quale non sai dove vai a finire. Io ho avuto la fortuna di avere due angeli, i miei avvocati, Giacomo Francini e Michele Galasso, che hanno smontato le montagne di accuse e di fango gettati su di me”.
Sereni: vuole aiutare i padri in difficoltà
Sereni continua dicendo: “Ho saputo di non essere l’unico in Italia, a essere accusato ingiustamente. Anzi durante la mia vicenda in tanti mi hanno fatto sapere cos’era capitato a loro. In questo campo si deve ancora migliorare e per questo vorrei fare qualcosa. Appena potrò darò sostegno ai papà e alle persone che soffrono ingiustamente, mi batterò per la loro causa. Non ho la presunzione di sapere ma davvero vorrei poter dare un contributo”. A tutti i padri nella sua situazione Sereni dice: “Io prego per loro”.
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