A Iwata sembra scoppiata la guerra civile. Il clan Yamaha vede Fabio Quartararo portare avanti la baracca da solo, mentre i suoi compagni di marca Franco Morbidelli, Valentino Rossi e Maverick Vinales sono arrabbiati con il costruttore. Il catalano è forse il più infuriato di tutti, in quanto sta vivendo una vera odissea sportiva. Dopo l’inizio scoppiettante nelle due gare del Qatar, Maverick è improvvisamente calato, fino ad arrivare a toccare il fondo in Germania, dove è arrivato ultimo! A quel punto, la misura era colma: nel post gara, Vinales ha attaccato frontalmente la casa nipponica, accusandola di negligenza nei suoi confronti. Sono le parole di un Orlando furioso dei tempi attuali, che danno l’idea di un idillio che si sia appena rotto. Ma andiamo per gradi.
Maverick Vinales: cos’ha detto alla Yamaha?
Al termine della gara più dolorosa della sua carriera, Vinales non si è risparmiato nell’attaccare la casa nipponica. “Nessuno mi dice cosa succede“, ha lamentato il pilota di Roses. “La risposta che ricevo è costantemente ‘non so’. La cosa che mi frustra maggiormente è non avere risposte sul perché non ho grip. Ho molta voglia di andare a casa. Ce l’avevo già ieri e l’altro ieri. È complicato, perché in pista vedi come vanno gli altri e come vai tu“. Maverick denuncia una mancanza cronica di grip al posteriore, ma soprattutto sente di non essere supportato a dovere. Inoltre, ha subito un cambio di capotecnico quasi senza preavviso, per ragioni non del tutto chiare. Al GP di Catalogna, Esteban Garcia ha lasciato il posto a Silvano Galbusera, già capo del box di Valentino Rossi dal 2014 al 2019.
Ma l’aspetto più umiliante per Maverick è stata la continua richiesta di Yamaha di usare gli assetti di Fabio Quartararo. Probabilmente è questa la cosa che fa più infuriare il catalano, il quale sente che il costruttore non si fida più di lui. “Ogni pilota deve avere il suo setting. Non può essere che io usi il setting del mio rivale per due anni“, ha ribadito il numero 12. “Ogni pilota ha il suo stile e ogni giorno mi insegnano a guidare: prendi il freno, lascia il freno. Apri il gas, chiudi il gas. Devo vivere di pazienza. Non voglio usare il setting di Fabio perché non guido come lui e con me questo non funziona. Voglio che facciano una moto per me, non voglio usare il setting di altri piloti ogni volta“. Ed ecco la stoccata finale, o sarebbe meglio dire, il siluro: “Non sono qui per raccogliere dati né per fare il collaudatore“, ha concluso, “Questa cosa inizia a diventare una mancanza di rispetto“. Vinales ha un contratto con Yamaha fino al 2022 compreso, ma andare avanti così è dura. Che sia il preludio ad un clamoroso addio?
Immagine in evidenza di Yamaha Racing, per gentile concessione