Dalla gioia alla beffa in meno di due ore. Denny Hamlin ed il Joe Gibbs Racing passano dai festeggiamenti per la vittoria alla M&M’S Fan Appreciation 400 al boccone amaro delle verifiche tecniche, che decretano la squalifica per il numero 11. Stesso destino per Kyle Busch e la Toyota numero 18, anch’essa esclusa dalla classifica. La vittoria è quindi ereditata da Chase Elliott, che sale a quota quattro in questa stagione. Il campione 2020 precede Tyler Reddick, Daniel Suarez, Christopher Bell, Kyle Larson, Michael McDowell, Martin Truex Jr, Bubba Wallace, Erik Jones e Austin Dillon. La classifica, però, potrebbe cambiare ancora. La gara è movimentata grazie soprattutto alle bandiere gialle, ben nove. I cambi di leader sono 15, con sorpassi dettati soprattutto dai restart “selvaggi”.
M&M’S Fan Appreciation 400: cosa succede a Pocono?
Il primo colpo di scena avviene nelle prove libere. Kurt Busch picchia duro e finisce al centro medico per sintomi da commozione cerebrale. La domenica viene visitato ma la botta non è smaltita: l’iridato 2004 è unfit. Al suo posto sale Ty Gibbs, che fa il debutto nella Cup Series a nemmeno vent’anni, chiudendo con un’ottima 16esima posizione. La Stage 1 è piuttosto corta (30 giri appena), ma non mancano due caution causate dall’insidiosissima curva 3: Austin Cindric ed Aric Almirola sono le prime “vittime”. Kyle Larson è il vincitore. Kyle Busch dimostra fin dal primo giro di avere il passo migliore, e lo dimostra vincendo la Stage 2. La frazione è divisa in due parti: la prima vede caution consecutive dopo i restart. Tra le “vittime” c’è proprio Hamlin, che si gira alla 45esima tornata. La seconda parte è una lunga striscia di green flag, dove gioca la strategia. E la storia si ripete nella Stage 3, dove giunge il momento di fare la mossa definitiva.
Dalla gioia all’amarezza in una mezza giornata
A 39 giri dalla conclusione, Kyle Busch rientra ai box per la sosta finale, seguito un giro dopo da Ross Chastain. Il team Trackhouse compie un lavoro più rapido rispetto a Gibbs, cosa che permette al pilota di Alva di passare in testa. Busch perde ritmo e si fa sfilare da Hamlin. I due “superamici” sono l’uno contro l’altro, e lo scontro ad un certo punto diventa inevitabile. Al restart del giro 143, causato dalla caution per il brutto incidente di Ryan Blaney (per fortuna incruento), Denny…accompagna Ross al muretto interno di curva 2. Il pilota della Florida alza bandiera bianca, e si riaccende la rivalità tra i due originatasi in quel di St.Louis. Il resto della corsa è uno shootout di appena 15 giri, con numerosi sorpassi. Hamlin gestisce magistralmente il suo margine su Kyle Busch, conquistando il terzo trionfo stagionale. Ma dopo meno di due ore, arriva la stangata: sui frontali delle Toyota viene scoperto un pezzo di nastro che non dovrebbe starci. Quel componente potrebbe aver dato un vantaggio aerodinamico, ragion per cui la NASCAR decide di squalificare entrambe le vetture. Elliott eredita la vittoria senza colpo ferire. Il team Gibbs ha la possibilità di appellarsi, ma deve farlo entro oggi: vedremo come andrà a finire.
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