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Moto GP: adesso il ritiro della Suzuki è ufficiale

Dopo tante parole e voci più o meno plausibili, adesso arriva l’ufficialità. La Suzuki, con un comunicato stampa, conferma il suo ritiro dalla Moto GP alla fine del 2022, e sta parlando con la Dorna per la exit strategy. “Suzuki Motor Corporation è in trattativa con la Dorna circa la possibilità di terminare la sua partecipazione alla MotoGP alla fine del 2022“, si legge nel comunicato ufficiale. “Purtroppo, l’attuale situazione economica e la necessità di concentrare enormi sforzi sui grandi cambiamenti che il mondo automotive sta affrontando in questi anni, stanno costringendo la Suzuki a spostare le risorse umane ed economiche per sviluppare nuove tecnologie. Vorremmo esprimere la nostra più sincera gratitudine al Suzuki Ecstar team, tutti coloro che hanno supportato le attività motociclistiche di Suzuki per molti anni ed i fan per il loro supporto entusiasta“. Suzuki ha un contratto con la Dorna con scadenza 2026.


Suzuki va verso il ritiro dalla MotoGP


Moto GP: confermato il ritiro della Suzuki. E adesso?

Questo comunicato, a onor del vero, svela il segreto di Pulcinella. Già da più di una settimana il mondo intero sapeva dell’abbandono della casa di Hamamatsu, e le opinioni sulle cause scatenanti si sprecano ancora adesso. Dorna aveva addirittura risposto nell’immediato, con un proprio comunicato in cui si ricordava al costruttore dell’impegno che ha preso. Mancava però un pezzo importante, ossia la parola della stessa Suzuki: perché ci ha messo così tanto? La risposta è che la decisione è arrivata all’improvviso, e bisognava sistemare diversi passaggi. Il primo era di convincere l’intera dirigenza ad accettare tale soluzione come l’unica percorribile, in un momento di difficoltà. Il presidente della casa voleva continuare, ed il team stava già accordandosi per rinnovare il contratto ai due piloti. Livio Suppo ha firmato un biennale come team manager, e tu non offri un biennale se sai già che dopo il primo te ne andrai…il secondo passaggio lo ha svelato la Dorna, quando ha detto che la decisione non può essere unilaterale. Il promoter non può obbligare Suzuki a correre nel 2023, ma può chiedere di pagare la penale per i quattro anni non onorati. Suzuki stessa ha ammesso che sta parlando con Dorna, per studiare una soluzione.


Suzuki si ritira: arriva l’avviso della Dorna


Un mercato piloti destinato ad esplodere

Con l’abbandono della casa giapponese la silly season della MotoGP sarà più “silly” che mai. Joan Mir e Alex Rins sono due pezzi pregiati al momento a piedi. Per una felice coincidenza, Mir ha già iniziato a parlare con Honda, perché la sua trattativa precedente con Suzuki si stava arenando. La posizione di Alex Rins è più complicata, ma al catalano non mancano le opzioni. Ad esempio, potrebbe finire in orbita Yamaha, dove la posizione di Andrea Dovizioso è traballante e Franco Morbidelli non gode più di una fiducia incondizionata. Potrebbe esserci movimento anche tra i team, visto che ci sono due slot liberi da occupare. Leopard Racing ambisce a quei due posti, anche se al momento la struttura guidata da Christian Lundberg non è ancora pronta. Che poi i posti potrebbero diventare quattro, in quanto il team RNF di Razlan Razali non è sicuro di disporre del budget per continuare. Si tratta di una situazione molto fluida, che potrebbe riservare sorprese: siete pronti per i botti di capodanno anticipati?