Ora il cerchio si chiude. Dopo Ducati, KTM, Yamaha, Aprilia e Honda, anche la Suzuki firma per restare in MotoGP da qui fino al 2026. Nelle scorse ore la Dorna e la casa nipponica hanno annunciato il nuovo accordo, che terrà il costruttore campione del mondo impegnato nella classe regina per altri cinque anni. “Siamo fieri di continuare nel Campionato del Mondo MotoGP“, ha detto il project leader Shinichi Sahara. “Condividiamo tutti la grande ambizione di misurarci nella migliore competizione motociclistica del mondo. Abbiamo cominciato questa nuova avventura nel 2015 ed in soli sei anni abbiamo conquistato il mondiale piloti ed il titolo a squadre. Ma abbiamo ancora fame di successi, da qui l’estensione del nostro accordo con Dorna“. Soddisfatto anche il boss Dorna, Carmelo Ezpeleta, “Una fabbrica con cui corriamo da anni ed il cui ritorno si è mostrato da subito un successo. Ci auguriamo di continuare a raggiungere traguardi importanti insieme a questo iconico brand“.
Honda, altri cinque anni in MotoGP
MotoGP per altri cinque anni anche per Yamaha
Qual è la storia della Suzuki nella MotoGP moderna?
Dopo il ritiro dalla 800 nel 2011, la Suzuki ha progettato il ritorno con le nuove 1000, con cui si corre tutt’ora. Un anno di preparazione nel 2014, fatto solo di test, e poi il debutto nel 2015, con l’inedita coppia Aleix Espargaro-Maverick Vinales. Ed è proprio il catalano a riportare al successo la casa, con un dominio incontrastato al GP di Silverstone del 2016. I due anni successivi sono ancora di transizione, tra un motore sbagliato (2017) ed una sequenza di podi ma senza vittorie (2018). Per il 2019 si punta sui giovani, Alex Rins e Joan Mir. Il catalano numero 42 porta a casa due vittorie, Austin e Silverstone, mentre Joan è ancora un rookie, e per di più infortunato. Ma la stoffa del campione c’è, e lo si vede nella complicatissima stagione 2020. Con una sola vittoria, ma una striscia impressionante di piazzamenti, Mir e la Suzuki sono campioni del mondo. Tutto questo lo si deve anche alla regia di Davide Brivio, chiamato nel 2014 a dirigere la squadra. Una direzione che non c’è più, in quanto il manager brianzolo si è dimesso per accettare la sfida Alpine in F1.
Con la firma della Suzuki, il cerchio della MotoGP in ottica 2026 si chiude. Carmelo Ezpeleta ha centrato l’obiettivo di garantire stabilità alla top classi, mentre si naviga in acque ancor agitate. Una vittoria totale per il manager spagnolo, il quale ora può pensare al futuro con maggiore serenità.
Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione