Tra i tanti temi che la MotoGP affronta alla vigilia della stagione 2022 c’è anche quello degli stipendi. I piloti della top class guadagnano sempre…meno. Secondo una stima fatta dalla versione spagnola di Motorsport.com, i rider della classe regina hanno guadagnato, complessivamente, 47 milioni di euro quest’anno. Nel 2018 la paga complessiva era di 58 milioni, 11 in più rispetto ad adesso. Si tratta di un calo considerevole, che ha delle ragioni ben specifiche. Scopriamo insieme perché la MotoGP è diventata improvvisamente più…povera.
Perché gli stipendi dei piloti MotoGP sono scesi?
Le ragioni principali dei cali delle paghette sono due. La prima è legata alla pandemia, i cui effetti si stanno facendo sentire ancora oggi. Nel 2020 mezzo mondo è andato in lockdown, con le fabbriche che hanno fermato la produzione per settimane o addirittura mesi. La ripartenza non è stata facile, con problemi di logistica e forniture che ancora adesso condizionano la produzione di moto stradali (si pensi, ad esempio, alla crisi dei semiconduttori). I reparti racing non sono prioritari per le case, ed è facile in queste situazioni operare tagli di budget anche consistenti. La seconda ragione riguarda il ricambio generazionale che sta investendo la MotoGP. Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo, Cal Crutchlow e Valentino Rossi hanno lasciato, e parliamo di riders che per la loro storia erano pagati profumatamente. Di questa generazione di piloti sono rimasti solo Marc Marquez e Andrea Dovizioso, veri e propri mohicani di una categoria che si sta svecchiando velocemente. I giovani esordienti, per quanto talentuosi, non possono pretendere ingaggi a sette cifre, almeno all’inizio. È una “conquista” che si fa con il tempo, vincendo delle gare e magari anche un mondiale.
Facciamo i conti
Entrando più nello specifico, possiamo dire che gli stipendi della MotoGP, nell’arco di sei stagioni, sono scesi del 20%, da 58,5 a 47,1 milioni di euro. Il “salario” medio della top class è di 2,4 milioni a pilota, ma sappiamo tutti che nessuno guadagna allo stesso modo. Marquez, ad esempio, viaggia sui 15 milioni a stagione, la stessa cifra che prendeva nel 2018, Joan Mir percepisce 6,5 milioni, forte del titolo mondiale vinto nel 2020. Fabio Quartararo, campione 2021, viaggia sui 4 milioni. Secondo le indiscrezioni di alcuni manager, nove rider hanno un ingaggio tra uno e due milioni, mentre tutti gli altri non vanno oltre le sei cifre. Oltre all’ingaggio, un pilota di moto ha altre “fonti di reddito” a disposizione, come ad esempio i bonus per i risultati. Se vai a punti, bonus, se vai a podio, altro bonus. Infine, ci sono gli sponsor personali, la cui gestione è spesso disciplinata dal contratto che il pilota firma con il team. Sono tutti sistemi che permettono di “arrotondare” lo stipendio, e che fanno girare l’economia della MotoGP.
La MotoGP 2022 riparte dal Qatar: orari e tv
Immagine in evidenza di Red Bull Content Pool, per gentile concessione