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MotoGP: lo scarico Ducati tra fantasia e realtà

Cosa si è inventato stavolta Gigi Dall’Igna? È una domanda ricorrente nella MotoGP odierna, essendo che la Ducati tira fuori dal cilindro soluzioni strane tra aerodinamica, codoni, scarico e quant’altro. Proprio la marmitta sta facendo rumore sui social media, per la presenza di una strana “scatoletta” in carbonio sul terminale. Tante sono le teorie, tra cui quella che si tratti di un sistema illegale per aggirare la norma sulla rumorosità, fissata a 130 dB. È il momento di fare chiarezza, grazie anche alle parole di un “interno” della squadra bolognese.

MotoGP: ma che diavolo è quella cosa sullo scarico della Ducati?

Intervistato da GPOne, Marco Palmerini, capotecnico del test team, ha svelato il mistero: la scatolina altri non è che una valvola allo scarico. A che serve? Di certo non è un aiuto all’erogazione, come accadeva sui due tempi la cui marmitta funziona a onde di pressione. Il suo scopo è un altro: agire sul freno motore. La valvola è azionata dalla gestione elettronica del V4, e si apre e si chiude in base al setting scelto dal pilota. È una delle tante opzioni che si hanno per modificare l’engine brake, diventato una parte fondamentale per qualsiasi moto nata per mangiare cordoli e asfalto. Il freno motore migliora il comportamento della moto in staccata, dove avviene la maggior parte dei sorpassi.

Lo scarico non fa “rumore”

Nella stessa intervista, Palmerini ha anche risposto alle presunte voci sulla riduzione della rumorosità, ribadendo che la valvola non interviene a “silenziare” il motore in sede di verifiche tecniche. Sarebbe impossibile una cosa del genere, in quanto i parametri di misurazione del baccano sono ben precisi. La verifica viene fatta con un fonometro, posizionato in uno spazio aperto a 10 m dalla moto. Il motore deve essere portato a 5500 rpm, nel quale deve rimanere ad un livello di 130 dB. Come ha spiegato Palmerini, non è facile far rimanere un motore da MotoGP ad un regime così “basso”, tanto che è necessaria una mappa specifica. Per questa ragione, non avrebbe senso inventarsi chissà che cosa per tenere buono il motore: basta farlo girare bene!


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