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Mudryk positivo al doping: l’attacante del Chelsea rischia quattro anni di squalifica

Il club londinese di Stamford Bridge è nella bufera per la presunta positività ad un test antidoping dell’esterno offensivo Mykhailo Mudryk nell’ottobre scorso. Il 28enne è stato subito sospeso in via cautelare dalla Fa in attesa delle controanalisi che, qualora venissero confermato, determinerebbero una squalifica di quattro anni. Giunto al Chelsea nel gennaio 2023 dallo Shakthar Donetsk per 70 milioni, il giocatore non è riuscito a lasciare il segno segnando tre reti in 15 partite in Europa, nessuna invece in Premier League.

MUDRYK POSITIVO AL DOPING: IL COMUNICATO DEL CHELSEA

Il Chelsea Football Club conferma che la Federcalcio ha recentemente contattato il nostro giocatore Mykhailo Mudryk in merito ad un risultato negativo in un test delle urine di routine. Sia il Club che Mykhailo supportano pienamente il programma di test della FA e tutti i nostri giocatori, incluso Mykhailo, vengono regolarmente testati. Mykhailo ha confermato categoricamente di non aver mai utilizzato consapevolmente alcuna sostanza vietata. Sia Mykhailo che il Club lavoreranno ora con le autorità competenti per stabilire cosa ha causato la positività.Il Club non rilascia ulteriori commenti”.

MUDRYK SI DICHIARA INNOCENTE

Dopo il club di appartenenza, anche il giocatore ha chiarito la sua posizione sul suo profilo Instagram: “Posso confermare di essere stato informato che un campione da me fornito alla Fa conteneva una sostanza vietata. Questo è stato uno shock totale perchè non ho mai usato consapevolmente sostanze vietate o infranto alcuna regola e sto lavorando a stretto contatto con il mio team per indagare su come ciò sia potuto accadere. So di non aver fatto nulla di male e rimango fiducioso di poter tornare presto in campo. Per la riservatezza del processo non posso dire altro adesso, ma lo farò appena possibile2.

IL FARMACO INCRIMINATO

Si tratta del meldonium, un prodotto molto popolare nell’Europa dell’Est, utilizzato per curare l’angina e le malattie cardiache ed è in grado di aumentare la vascolarizzazione del muscolo cardiaco. A partire dal 1 gennaio 2016 è stato inserito nella lista delle sostanze dopanti e dunque proibito dalla Wada. Anche la tennista russa Maria Sharapova risultò positiva al test per questa sostanza e sospesa per due anni dalla Federazione Internazionale.

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