La nuova direttiva tecnica della FIA in merito ai pit stop, complicherà i piani della Red Bull. La scuderia austriaca, nel corso della stagione, è stata protagonista di soste sotto i due secondi.
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Pit stop: perché Red Bull sarà penalizzata?
La direttiva tecnica della FIA continua a fare discutere. Dal gran premio d’Ungheria, i team dovranno infatti sottostare a nuovi parametri durante il cambio gomme di una dello loro due vetture. La federazione ha notato come molti team abbiano ridotto i tempi con l’inserimento di procedure automatizzate che, a detta della FIA, non rispetterebbero le norme di sicurezza e andrebbero ben oltre le capacità umane. Ecco perché la direttiva tecnica introdurrà un tempo di reazione minimo per le due procedure principali della sosta: 0,15 secondi per il fissaggio della ruota all’abbassamento del cric e 0,2 secondi dalla discesa della vettura per l’effettiva ripartenza. Il tutto rende praticamente impossibile effettuare pit stop inferiori ai due secondi, cosa che la Red Bull ha eseguito per ben tre volte nelle prime otto gare della stagione.
La Red Bull dovrà cambiare metodo
Il team austriaco (come Mercedes e Alfa Romeo) ha saputo ottimizzare i tempi morti della sosta trasformando la comune “pistola da pit stop” in una gun-computer. Essa permette di gestire i sensori in grado di comandare senza l’azione del meccanico la discesa della vettura dal cric. In sostanza, la scuderia austriaca ha compreso quanto sia necessario essere veloci non solo in pista ma in ogni aspetto che possa influire sul risultato della gara. Un esempio lampante accadde nel gran premio di Francia. Verstappen grazie ad un magico terzo settore e ad un pit stop fenomenale riuscì a ritrovarsi davanti ad Hamilton dopo aver effettuato il cambio gomme andando a vincere il gran premio.
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