Dopo Detroit, anche Road America riserva un boccone amaro per Josef Newgarden. Il copione è lo stesso di Belle Isle: il due volte iridato firma la pole, e domina il REV Group Grand Prix senza troppi patemi. Poi, arriva una caution con relativo restart, e succede l’imponderabile: la sua Dallara Chevrolet va KO! Un improvviso guasto al cambio (probabilmente di natura elettronica) lo costringe a cedere la prima posizione ad Alex Palou, che si porta a casa la seconda vittoria stagionale. Lo spagnolo di casa Ganassi si riprende così la leadership di campionato, approfittando di un Patricio O’Ward solo nono al traguardo. Colton Herta e Will Power completano il podio di una gara spettacolare, fatta di ben 231 sorpassi! Seguono Scott Dixon, Romain Grosjean, Marcus Ericsson, Alexander Rossi, Takuma Sato, il già citato O’Ward e Max Chilton, ultimo della top ten.
Detroit Grand Prix 2: capolavoro della beffa
REV Group Grand Prix: cosa succede a Road America?
La costante della domenica pomeriggio di Elkhart Lake sono i duelli. Su una pista veloce, fatta di scie e di staccate, le IndyCar si esaltano, regalando ai fan uno spettacolo che si ricorderà per anni. Newgarden resiste ad un attacco iniziale di Jack Harvey, poi mette un po’ di distanza lasciando sfogare gli altri. Nelle fasi iniziali assistiamo ad infilate pulite ed altre “sporche”, come quella di Sato su Conor Daly che costerà al giapponese un drive through.
Le caution di giornata sono quattro. La prima è del giro 17, quando Jimmie Johnson si gira e stalla il motore. Segue l’escursione di Ericsson al giro 23, ed il problema al motore di Kevin Magnussen. Questi tre episodi consentono di differenziare le strategie, fino ad allora tutte simili. Durante l’interruzione per Magnussen piloti come Sato e Chilton restano in pista, ripartendo davanti. Ma le cose nelle gare possono cambiare in fretta. Infatti, Ed Jones perde una ruota, portando la quarta ed ultima caution. Al restart, Newgarden riprende la prima posizione, ma poi la sua Dallara va in stallo! Palou, suo rivale tutto il pomeriggio, eredita la prima posizione, che non mollerà più fino al traguardo. Per Josef e per il Team Penske è l’ennesimo boccone amaro da mandare giù. Problemi meccanici e strategie sbagliate sono costate le vittorie nelle due gare di Detroit, e adesso questo. Newgarden però non si arrende, e promette battaglia nella prossima gara, il 4 luglio a Mid Ohio.
Debuttanti (quasi) felici
La gara di Road America vede gli esordienti brillare in modo rilevante. Romain Grosjean coglie una top ten senza colpo ferire, mostrando un rapido adattamento alla IndyCar. In questa occasione, il team del francese schiera una terza vettura per Cody Ware, figlio del co proprietario Rick Ware. L’americano, proveniente dalla NASCAR, se la cava molto bene, con un ritmo che è all’altezza dei suoi rivali. Se la cava meglio di Jimmie Johnson, il quale sembra faticare a comprendere il cambio di dimensione. Tutto sommato positivo il debutto di Kevin Magnussen, chiamato dalla Arrow McLaren SP a sostituire Felix Rosenqvist. L’ex pilota Haas è in contesa per un posto in top ten, prima che il motore Chevrolet lo pianti in asso proprio sul più bello. Kevin dovrebbe aver concluso qui la sua esperienza: a Mid Ohio è previsto il rientro di Rosenqvist, ancora convalescente per il brutto incidente di Belle Isle.