Prima di andare alle Olimpiadi di Tokyo Richie-Porte ha finalmente raggiunto una vittoria da sogno e poi ha delineato i suoi piani per il Tour de France di questo mese. Dopo la vittoria il corridore ha trovato nuova linfa per inseguire nuovi obiettivi di più grande portata. La Porte ha saputo dimostrare che l’esperienza non è un limite ma anzi è un aiuto per sapere leggere correttamente la gara e attaccare quando è il momento giusto.
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Richie-Porte: che cosa ha detto il ciclista dopo la vittoria?
L’australiano Richie Porte ha conquistato una svolta ciclistica prima del Tour de France con una vittoria “da ricordare” al Critérium du Dauphiné in Francia. A 36 anni Porte che è stato due volte secondo in gara è anche il vincitore più anziano della corsa. Cinque degli ultimi 10 vincitori hanno continuato ad assaporare la vittoria al Tour de France. “Essendo stato secondo qui due volte e arrivando secondo nell’ultimo chilometro e vincerlo finalmente mi fa essere al settimo cielo”, ha detto Porte. “Tutti i sacrifici e il tempo lontano da mia moglie e dai miei due figli ne vale la pena se significa arrivare primo. È una gara che mi è sempre piaciuta e vincerla finalmente a 36 anni è un momento dolce”.
Richie-Porte: Tokio è il nuovo obiettivo
Inoltre Porte fa anche parte della squadra australiana di corse su strada alle Olimpiadi di Tokyo ed è anche il primo vincitore australiano dopo Phil Anderson 36 anni fa vincendo dopo un’estenuante tappa finale attraverso le Alpi francesi. Nonostante la sua vittoria Porte che è arrivato terzo al Tour de France dell’anno scorso era realistico sulla sua posizione di super nazionale in vista del Grand Tour sapendo che non sarebbe stato un contendente.
Ha ringraziato i suoi compagni di squadra degli Ineos Grenadiers Tao Geoghegan Hart e Geraint Thomas per averlo aiutato a superare il traguardo sapendo che sarà suo compito aiutarli a vincere il Tour che inizia il 26 giugno a Brest. “Penso al modo in cui Tao e Geraint e quei ragazzi mi hanno aiutato e mi piacerebbe ripagarli”, ha detto Porte. “Non mi faccio illusioni su quale sia il mio lavoro al Tour. Vincere questa gara significa così tanto per me. Non ho bisogno di stress e pressione e per me questa sembra una vittoria del Tour de France”.
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