― Advertisement ―

spot_img

Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

Il mondiale Superbike assegna il titolo 2022 in gara 2 a Mandalika. Alvaro Bautista voleva festeggiarlo vincendo la manche, ma nulla può contro Toprak...
HomeMotoriFormula UnoSprint Qualifying: la guida definitiva

Sprint Qualifying: la guida definitiva

Il GP di Silverstone di quest’anno sarà diverso rispetto agli altri anni. Questo perché lo storico impianto inglese ospiterà, per la prima volta nella storia della F1, la Sprint Qualifying. La gara breve, voluta da Liberty Media per rendere il format più pepato, farà il suo ingresso nel mondo dei GP in forma sperimentale. Ma nel caso non abbiate ancora capito come funziona, vi offriamo qui una guida esaustiva su questa novità, la più attesa dell’intera stagione.

Come funziona la Sprint Qualifying?

Per “incastrare” la gara sprint, la F1 ha dovuto modificare il format del fine settimana. L’agnello sacrificale di questa storia è la FP3, quindi team e piloti avranno a disposizione un turno in meno di prove libere. La FP2 viene spostata al sabato mattina, lasciando spazio alle qualifiche cronometrate del venerdì pomeriggio. Questo turno, che rimane diviso in Q1, Q2 e Q3, stabilirà la griglia di partenza della Sprint Race, la quale a sua volta formerà la griglia della gara di domenica, che rimane invariata. La distanza della Sprint è di 100 Km, che a Silverstone corrispondono a 17 giri. La corsa assegnerà tre punti al vincitore, due al secondo ed uno solo al terzo. Al termine della “garetta”, non ci sarà la consueta cerimonia del podio. Al parco chiuso, il vincitore riceverà direttamente il trofeo. Tra la Sprint race ed il GP le vetture saranno in regime di parco chiuso, quindi non si potranno fare modifiche al setting (sono ammesse solo le riparazioni in caso d’incidente).

Il nodo delle gomme

L’introduzione della Sprint Qualifying comporta delle modifiche per quanto concerne le gomme. La Pirelli mette a disposizione un numero limitato di pneumatici per ogni vettura, e con il cambio di format la limitazione è più stringente. Nella FP1, per esempio, ogni pilota avrà a disposizione solo due treni di gomme: decisamente poco. Per la gara di qualifica i piloti dovrebbero essere in grado di percorrere l’intera distanza con lo stesso treno, ma il regolamento non vieta espressamente i pit stop. In caso di pioggia, la Pirelli fornisce due set di gomme full wet e quattro d’intermedie, con un possibile set aggiuntivo in caso di necessità. Quel set va poi restituito a fine sessione. Nella qualifica cronometrata del venerdì, cade l’obbligo della mescola in Q2, perché si potrà usare solo il compound più morbido. Per il GP domenicale permane la regola dell’uso di due mescole differenti.


La F1 verso l’addio al vincolo di mescola della Q2


Sprint Qualifying: un nodo sciolto e uno da sciogliere

Concludiamo la nostra guida con due considerazioni importanti. La prima: chi paga in caso d’incidente? Può sembrare una domanda banale, ma non lo è. I team hanno fatto subito notare che la gara di qualificazione renderà il gioco più costoso in caso d’incidente, ed hanno chiesto un compenso. Ne è seguita una battaglia politica che, alla fine, si è conclusa con un accordo. Ogni team riceverà 425 mila Euro per ognuno dei tre GP in cui si correrà la “garetta”. C’è poi un’altra domanda: che succede a chi non finisce la Sprint Race? Il regolamento sportivo qui non da un’indicazione precisa. Da quanto sappiamo, il primo che si ritira dovrebbe partire la domenica dall’ultimo posto in griglia, e poi a salire. A questo punto, non ci resta che guardare l’evento e cercare di capire se l’esperimento è riuscito oppure no.


Sprint Race: più budget per le scuderie