Questo weekend, il mondiale Superbike arriva in Indonesia per assegnare il titolo 2021. Il circuito di Mandalika, sull’isola di Lombok, è pronto (beh, insomma, quasi) e sarà la sede della sfida finale tra Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea. Ma per loro e per il resto del paddock c’è una sfida maggiore da affrontare: arrivarci. Come in Argentina, anche l’ingresso nel paese asiatico si sta rivelando una vera e propria avventura.
Come farà la Superbike ad arrivare in Indonesia?
Bella domanda. L’ingresso al paese, in teoria, è vietato agli stranieri, a meno che non siano vaccinati. Ma la Dorna, attraverso la diplomazia, è riuscita ad ottenere delle eccezioni, dal periodo di quarantena al trasferimento sull’isola. Perché Lombok, in teoria, è chiusa ermeticamente, ma per il mondiale SBK hanno fatto un’eccezione. C’è da dire che, a differenza dell’Argentina, i voli per l’Indonesia sono stati meno problematici. Per arrivare a San Juan i team hanno speso l’iradiddio, causa cancellazione dei voli e per le difficoltà di raggiungere un posto isolato. Per Mandalika le cose sono differenti, perché è ubicato in un sito turistico ed è ben collegata.
Superbike a San Juan: una trasferta da incubo
Le pratiche da sbrigare
Le grane cominciano all’aeroporto, dove controllano i documenti. Bisogna fare una fila interminabile per la verifica di passaporto, il pass vaccinale e quant’altro. Poi bisogna sottoporsi ad un tampone molecolare, ed attendere due ore circa per il risultato. Nel frattempo, si è in quarantena, e non si può lasciare l’aeroporto (per questo viene sequestrato il passaporto all’ingresso). Per chi non è vaccinato, la trafila è più lunga. Teoricamente, chi non ha fatto le dosi miracolose non può nemmeno entrare nel paese, ma per la SBK hanno fatto un’eccezione (il 20% del paddock non è vaccinato). Per entrare devi dimostrare di aver fatto un tampone negativo prima dell’imbarco, per poi sottoporti ad un test ulteriore. Infine, il “popolo” del paddock deve prendere una navetta che li porterà in un hotel, dove dovranno rimanere isolati per almeno 48 ore. Gli alberghi sono a quattro e cinque stelle, con un costo che può arrivare ad oltre 1300 euro. Ma niente idromassaggio e bistecche al sangue: tutti gli ospiti rimarranno chiusi nella propria stanza. Piloti, meccanici e membri dello staff arriveranno domani, mentre le moto sono già state spedite due settimane fa. E c’è chi ne ha approfittato per aprire una delle casse – quella della Ducati – alla faccia delle leggi e delle regole.
La pista è pronta, vero?
Una volta terminato questo inferno, si arriva in pista, e qui gli aspetta un’amara sorpresa: una parte delle infrastrutture è ancora in costruzione. La pista è di fatto terminata, ma quello che c’è intorno è ancora un cantiere aperto. La scorsa settimana, le gare dell’Asia Talent Cup sono state rinviate, per la mancanza degli standard di sicurezza. Mancavano i commissari, e le infrastrutture principali erano incomplete. Cosa vedranno i piloti SBK? E pensare che avevano fatto la presentazione in grande stile, con tanto di ospiti d’eccezione. All’inaugurazione era presente anche Erick Thohir, finanziere locale già proprietario dell’Inter.
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