A meno di una settimana dal GP del Sachsenring, è già ora del GP di Assen ed i ragazzi Suzuki sono felici. La Germania è stata dura da digerire per Alex Rins e Joan Mir, i quali hanno avuto qualche problema di troppo sulle GSX-RR. Ora si va su una pista amica, dove si torna dopo la pausa forzata del 2020. Entrambi non vedono l’ora di cimentarsi sulle 18 curve del Circuit Van Drenthe, dove l’obiettivo è di tornare sul podio.
Orari e programmazione Tv del GP d’Olanda ad Assen
Quali motivazioni per la Suzuki al GP di Assen?
Joan Mir ha lasciato il Sachsenring con l’amaro in bocca. Non aveva il feeling giusto con la moto, ciononostante è riuscito a raccogliere un buon quinto posto, che gli son valsi punti per il campionato. In Olanda il maiorchino ha raccolto una buona ottava posizione nel 2019, anno del suo esordio in MotoGP. Quest’anno, con una stagione e mezzo in più alle spalle, spera di fare meglio. “La Germania è stata abbastanza dura“, ha ammesso Mir, “e sono desideroso di scendere in pista qui e fare risultati migliori. Assen è un buon posto per me e, sebbene non abbia mai ottenuto grandi risultati qui, è una pista dove mi piace guidare e andare il più veloce possibile. È un posto speciale, è un circuito vecchio stampo, con anni e anni di gare alle spalle, ed ha un alone di leggenda. In passato le gare erano super lunghe, oggi è il tracciato più corto del mondiale, ma è così per tutti“.
Come Mir, anche Alex Rins ha lasciato la Germania con scarsa soddisfazione. L’undicesima posizione non è stato il miglior risultato di sempre, ma se consideriamo che proveniva da una frattura al braccio, va bene anche così. Assen è una pista che piace al catalano, dove è salito sul podio ben tre volte. “È un buon tracciato sia per me che per la mia moto“, ha detto Rins. “Non sono ancora al 100 % con il braccio, ma dopo la Germania ho fatto fisioterapia, e va sempre meglio. Ma è dura quando hai gare back-to-back. Comunque, sono molto motivato a venire qui, è un tracciato storico e si respira un’atmosfera speciale. Ricordo quando si correva il sabato, ed era una cosa di per sé unica. Personalmente ho dei bei ricordi qui, soprattutto il 2018, quando finii secondo al termine di una lotta con un sacco di piloti“.
Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione