Il congelamento del regolamento tecnico non frena la fantasia tecnica della MotoGP, che introduce novità anche sul fronte dei freni. Nel corso dei test in Qatar la Brembo ha portato una soluzione che rivoluziona il mondo dei sistemi frenanti della classe regina. Parliamo dei primi dischi ventilati mai apparsi su un impianto con dischi in fibra di carbonio. Cerchiamo di scoprire come sono fatti, la loro funzione e soprattutto la loro applicazione.
Test Qatar, day 4: la resurrezione della Yamaha
Come sono i dischi ventilati dei freni MotoGP?
Ispirandosi alle quattro ruote, dove hanno tonnellate di esperienza dalla F1 alla Indycar e persino nella NASCAR, la Brembo ha studiato una soluzione interessante per la MotoGP. Il disco che si è visto in Qatar può essere suddiviso in due zone. la prima è una superficie liscia e continua, nella parte superiore, che è quella a contatto con le pastiglie della pinza. La parte inferiore è invece composta da un insieme di fessure radiali (75, secondo gli osservatori), che fungono da impianto di raffreddamento. Questa soluzione, infatti, serve a mantenere la temperatura di esercizio entro gli 800 gradi centigradi, la “soglia di sicurezza” oltre la quale il pilota rischia di rimanere senza freni. Ne sa qualcosa Maverick Vinales, che l’anno scorso in Stiria si è preso un bello spavento, oltre ad aver rischiato l’osso del collo.
Maverick Vinales e quella decisione sui freni
Le applicazioni di questa soluzione
I nuovi freni della MotoGP, ancora in fase sperimentale, sono una soluzione che Brembo ha concepito per le piste più impegnative, come Motegi, Buriram, ed il Red Bull Ring. Il Qatar non rientra in questo elenco, ma la casa produttrice ha voluto comunque portarla qui data la scarsità di test che si avranno nel corso del 2021. Secondo le intenzioni dell’azienda, il sistema di ventilazione sarà disponibile solo sui dischi di fascia alta, anche per la loro compatibilità con le pinze con le alette già in uso dalla passata stagione. Altre soluzioni sono previste anche per i dischi di fascia bassa, quelli riservati alle piste che “mangiano” di meno l’impianto frenante.