A Misano, Pecco Bagnaia ha portato la Ducati davanti a tutti in occasione della due giorni di test. Ma questo genere di sessioni non hanno l’obiettivo di primeggiare sul cronometro. In questa fase, bisogna lavorare per migliorare la moto, provando soluzioni inedite anche in ottica della prossima stagione. Ed il cantiere della casa bolognese è stato piuttosto “aperto”, con alcune novità interessanti.
Test Misano: cos’ha provato la Ducati?
Il lavoro maggiore del team ufficiale e del Pramac Racing si è concentrato sull’aerodinamica. Sia nel Day 1 che nel Day 2, Jack Miller ed il già citato Bagnaia hanno provato due carene con configurazioni diverse delle alette. Rispetto al modello standard, le winglets sul cupolino hanno un punto di attacco leggermente arretrato, probabilmente per diminuire la loro resistenza all’avanzamento. Si trattano di soluzioni sperimentate in ottica 2022, anche perché i piloti non sono apparsi particolarmente entusiasti delle sue prestazioni: “C’è da lavorare“, ha commentato Bagnaia.
Test Misano Day 2: Aprilia e Ducati protagoniste
Prove di ciclistica
In Ducati hanno lavorato anche sulla ciclistica. Johann Zarco (che ha girato solo il primo giorno, preferendo saltare il secondo per farsi operare per sindrome compartimentale) ha testato un nuovo bordo di attacco del forcellone. Il pezzo è stato coperto con nastro argentato all’inverosimile, probabilmente per nasconderlo. A prima vista, apparirebbe più robusto rispetto al componente base, ma non sappiamo altro. Altra novità riguarda la presa d’aria, diversa dalla solita anche se di poco. Questo fa supporre un lavoro di tipo aerodinamico, e non di motore (l’airbox è rimasto lo stesso). A proposito di motore, la casa ha pronta una specifica 2022 del suo V4, ma ha deciso di non provarla qui a Misano. Lo faranno probabilmente ad Aragon, dove si svolgeranno gli ultimi test del 2021.