Un pilota domina per 200 giri…per far vincere un altro! È la dura realtà della NASCAR, e Denny Hamlin lo scopre a sue spese domenica al Richmond Raceway. Durante la Toyota Owners 400, il pilota Gibbs appare inarrestabile, e destinato ad un facile trionfo. Ma una caution tardiva riduce la corsa ad uno sprint di 12 giri, nella quale prevale Alex Bowman. Il portacolori Hendrick rimane a lungo nelle retrovie per una penalità per un’infrazione ai box, ma recupera bene. Alex ingaggia un duello con Hamlin all’ultimo restart, battendolo. La magia della NASCAR: nulla si può dare per scontato! La top ten è completata da Joey Logano, Christopher Bell, Martin Truex Jr, Aric Almirola, William Byron, Kyle Busch, Matt DiBenedetto e Austin Dillon. In totale sono 20 i cambi di leader, per 5 bandiere gialle, di cui solo due per episodi in pista.
Toyota Owners 400, cosa succede in gara?
Le prime due stage sono un affare interno al Joe Gibbs Racing. Denny Hamlin vince entrambe le frazioni, lottando con Truex in pista e ai box. Sono proprio le soste a decretare il successo parziale del numero 11, nonostante un ritmo spesso inferiore al compagno di squadra. Durante le prime due Stage, avviene un solo incidente, quello di Ryan Newman al giro 142. Nella Stage 3, il copione sembra destinato a ripetersi. Hamlin deve ancora vedersela con Truex, ma questa volta è Denny ad avere il ritmo migliore. Nella lotta s’inserisce Joey Logano, il quale riesce ad aggiustare la sua ford Penske per i long run, suo punto debole. Anche Kyle Busch è della partita, dopo un inizio in sordina passato ad imprecare via radio per una vettura instabile.
Le penalità in corsia box decidono in parte le sorti della gara, eliminando due pretendenti alla vittoria. Truex supera il limite di velocità in ingresso della pit lane, e per puro miracolo evita il doppiaggio. Cosa che non riesce a Kyle Busch, il quale deve scontare un drive through per aver toccato il cordolo arancione che delimita l’ingresso ai box. Al termine dell’ultimo ciclo di soste, rimangono Hamlin e Logano a contendersi la vittoria, ma Joey perde ritmo e si allontana dal rivale. A 20 giri dalla fine, Kevin Harvick va a sbattere per una foratura improvvisa, trasformando la maratona di Richmond in uno sprint di appena 12 giri. Ne approfitta Alex Bowman che, dopo aver recuperato da una penalità, battaglia con Hamlin per la prima posizione. Il numero 48 sorpassa il rivale a 9 tornate dalla conclusione, battendolo alla bandiera scacchi per appena tre decimi.
Protagonisti mancati
La caution finale permette a Kyle Busch di recuperare il giro di svantaggio, e di concludere la gara in ottava posizione. Ma anche lui deve mandare giù un boccone amaro, perché poteva vincere. Stesso discorso per Truex e per Brad Keselowski, solo 14esimo al traguardo. Il pilota Penske prova un autentico azzardo nella Stage 2, facendo una sola sosta anziché due e risparmiare un set di gomme. La tattica non funziona, e “Kez” si ritrova a dover percorrere gli ultimi 30 giri della frazione con gomme finite. La cosa gli costa un giro, che recupera solo nelle tornate finali, quando è ormai troppo tardi.