Sebastian Vettel ospite di un talk show nel Regno Unito parla di ambiente, di sostenibilità e degli interrogativi che lo accompagnano nello svolgere il mestiere del pilota. Lucidità mentale, tenacia e forza fisica sono essenziali per chi vuole far parte del Motorsport, perchè la pressione sarà sempre presente per tutta la stagione. Saper gestire le proprie emozioni e riuscire a rimanere sul pezzo quando le cose non vanno come dovrebbero è la vera benzina per i piloti. Sebastian ha ribadito che la Formula 1 è un mondo a sé e lo si deve amare alla follia per potersi divertire in gara.
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Vettel talk show: la Motorsport deve cambiare regime sull’ambiente
Al BBC Question Time Sebastian Vettel si è ritrovato a parlare di molti temi da una posizione insolita, ma ha chiarito il suo pensiero su ambiente, sostenibilità e dipendenza energetica. La sua partecipazione inoltre è servita per parlare di diritti umani, e infine Sebastian ha specificato che a Miami siano molto alti i rischi dell’innalzamento del livello del mare quale conseguenza dei cambiamenti climatici. Il messaggio era chiaro in una t-shirt dedicata proprio a questo argomento. Certo parlare di sostenibilità ambientale per chi vola da un angolo all’altro del globo, inquinando e correndo per un federazione sportiva che dichiara di puntare al 2030 alle emissioni zero di gas che alterano il clima potrebbe apparire alquanto ipocrita, ma questo non vuol dire che Sebastian non lotti per clima o non voglia cambiare le regole in F1. La realtà di cambiamento del Motorsport però si muove a piccoli passi e vede il paradosso dell’efficienza e la pulizia ambientale delle power unit (il rendimento termico è superiore al 50 percento e migliore di qualsiasi sistema full hybrid della produzione stradale, che si colloca su valori di poco oltre il 40 percento).
Vettel talk show: che cosa ha detto il pilota
“Guidare un’auto è la mia passione e ogni volta che entro in macchina lo adoro. Quando esco chiaramente penso anche se sia la cosa giusta da fare, viaggiare per il mondo, sprecando risorse” riconosce Vettel. “È qualcosa sulla quale mi interrogo, ci sono certi aspetti sui quali ho il controllo e altri sui quali non lo ho. Ci sono cose che faccio e penso di poter fare meglio. Se prendo sempre un aereo? No, non quando posso usare l’auto. Altre cose però esulano dal mio controllo”. È un Vettel che ammette la realtà, un’ipocrisia di base nel discutere di certi temi da una posizione integrata in un business che insieme a un complessivo stile di vita contribuisce a inquinare: “Correre in F1 mi rende ipocrita, avete ragione a ridere perché sono interrogativi che io stesso mi pongo quotidianamente. Non sono un santo, sono molto preoccupato quando si tratta del futuro e di temi come l’energia, la dipendenza energetica e la direzione verso il futuro”.
Che cosa ha detto Sebastian della Guerra tra Russia e Ucraina?
Poi si parla della guerra in Ucraina. “Dobbiamo smetterla di dipendere dai combustibili fossili e possiamo farlo, perché ci sono le alternative. In Gran Bretagna sapete di avere una sorta di miniera d’oro sulla quale siete seduti: il vento. Potete aumentare la fornitura energetica con l’eolico, il solare. Ogni paese ha i propri punti di forza e deboli. Dobbiamo cambiare marcia, non solo per diventare indipendenti energeticamente ma anche per prenderci cura del quadro di insieme, vivere su un pianeta che sia godibile quanto lo è oggi. Dovremmo pensare alla pace energetica o alla libertà energetica, rappresentata dalle rinnovabili. È quello il futuro, non solo un modo di proteggere la gente che non può permettersi le bollette ma di proteggerci dal futuro”.
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