La NASCAR Cup Series ritorna a Fontana dopo un anno di assenza, con la Wise Power 400. Lo spettacolo non manca nelle 2 miglia dell’Auto Club Speedway, sotto forma di sorpassi ma soprattutto d’incidenti. Dopo 3 ore e mezza di gara, e ben 12 caution, Kyle Larson sfida Austin Dillon e Joey Logano in un duello appassionante, per poi batterli per un pugno di decimi. Austin termina secondo mentre Logano sfila quinto, dietro ad altri due pretendenti alla vittoria come Erik Jones e Daniel Suarez. Aric Almirola, Kevin Harvick, Kurt Busch, Daniel Hemric e Ricky Stenhouse Jr chiudono la top ten. Oltre agli incidenti, alla gara di Fontana non mancano i sorpassi: i cambi di leader sono 35!
Wise Power 400: cosa succede in gara all’Auto Club Speedway?
Prima della volata abbiamo un dominatore. Tyler Reddick spadroneggia sulle due miglia californiane, vincendo sia la Stage 1 e la Stage 2. Nella prima Jones brucia il poleman Austin Cindric alla bandiera verde, per poi essere acciuffato dal portacolori Childress. Non mancano i problemi, anche per i big: Kyle Busch si gira al 19esimo passaggio, dando inizio al suo calvario. Il due volte iridato riporta problemi di surriscaldamento e perde quattro giri. In un certo senso, aiuta suo fratello Kurt, stangato dalla direzione gara prima delle qualifiche. La Toyota numero 45 ha fallito le ispezioni tecniche per tre volte, con il campione 2004 costretto a partire dal fondo con in più un drive through. Loro due non sono i soli “vip” a finire nei guai: Brad Keselowski è infatti protagonista in negativo anche in questa occasione. Il pilota team owner non ha imparato la lezione di Daytona, e si rende protagonista di placcaggi troppo aggressivi. Al giro 117 si gira nel tentativo di ostacolare Logano, mentre stava annusando la top ten. Al giro 159 è lui a subire la toccatina, da parte di Bubba Wallace. Nell’episodio è incolpevolmente coinvolto il giovane Harrison Burton, al suo secondo zero stagionale dopo il ribaltone della Daytona 500. In tutto questo caos, Reddick viaggia tranquillo verso un successo scontato. Fino a quando…
Daytona 500 2022: il debutto da sogno di Cindric
Gomme traditrici
Alla Stage 3 Reddick comanda come al solito, ma ad un certo punto un Jones velocissimo si rifa sotto. Ma al giro 153, la gomma posteriore sinistra si disintegra di colpo, inferendo una grossa ferita alle speranze di Tyler. Ad ucciderle definitivamente ci pensa William Byron, che va in sovrasterzo e finisce addosso alla Chevrolet numero 8. È ritiro per entrambi. Con il dominatore fuori gioco, la classifica è ridisegnata, complice anche le numerose caution spesso causate da problemi agli pneumatici. La trentina di giri finali è un derby tra i compagni di squadra della Hendrick Motorsports, Larson e Chase Elliott (autore di un testacoda nella Stage 1). I due collidono al giro 179, cosa che manda Elliott a muro danneggiando la sua Chevy. Chase perde posizioni ma prova a resistere, fino al testacoda finale. Mancano meno di dieci giri alla conclusione. Suarez si proietta in prima fila grazie ad un pit stop velocissimo del suo team Trackhouse. Il messicano conquista la prima posizione al restart, e la difende strenuamente dagli attacchi di Larson. Ma al pilota di Monterrey manca la velocità, al punto che viene sfilato da Dillon e Jones. Austin prova ad insidiare Larson nel giro finale, ma Kyle ha quei due decimi scarsi che gli consentono di proteggersi da qualunque attacca. Nemo propheta in patria, dicevano i latini. Evidentemente, non conoscevano Kyle Miyata Larson, il classe 1993 proveniente da San Francisco.