Con la Rally 1, il mondiale WRC entra nella dimensione dell’ibrido. Può piacere o non piacere, ma resta il fatto che i costruttori hanno spinto per tale soluzione, e la FIA si è dovuta adeguare. Come ogni novità, anche questa solleva dubbi e anche paure. Un dubbio è il tema della sicurezza, soprattutto se si pensa che abbiamo a che fare con apparecchi che scaricano tonnellate di elettricità ad alta tensione. Cerchiamo di fare lue su questo tema delicato.
WRC: le Rally 1 ibride sono sicure?
Premettiamo che, da parte nostra, non ci sono dubbi che le Rally 1 sono di per sé sicure. Conosciamo l’attenzione che la FIA dedica a questo ambito, e le vetture sono progettate e costruite da case automobilistiche che hanno molta esperienza in questo campo. Qualche domanda potrebbe venire dal sistema ibrido di supporto, che è prodotto da una ditta esterna (la Compact Dynamics) e che non ha mancato di dare problemi in fase di sviluppo. Ma anche qui possiamo stare tranquilli: la Compact Dynamics è stata scelta dalla FIA, la quale ha imposto degli standard ben precisi. Al salone di Monaco il delegato tecnico della federazione ha spiegato che il pacco batterie è progettato per resistere ad urti fino a 70 G, il che vuol dire che è a prova di bomba in caso d’incidente. Quindi, da quel punto di vista, non dobbiamo preoccuparci. Rimane però un nodo importante da sciogliere.
La sicurezza degli spettatori
I rally sono diversi dalla velocità in pista. In quest’ultimo ambito gli spettatori sono confinati alle tribune, e non intervengono direttamente in gara. Nei rally abbiamo visto tante volte membri del pubblico raddrizzare una macchina e dare al pilota un’indicazione sulla direzione da prendere. L’ibrido potrebbe rappresentare addirittura una minaccia per gli spettatori, in caso d’incidente. Se il congegno non funziona, il rischio è che qualcuno possa prendersi una bella scossa elettrica. E questo vale anche per i meccanici e gli stessi piloti e navigatori. Per questa ragione, la FIA ha introdotto un sistema di segnalazione, identico a quello usato in F1. Sul finestrino posteriore appare un led, che se è acceso di verde, indica che il sistema è OK. Ma quando è rosso, allora vuol dire che l’impianto è malfunzionante, ed è meglio stare alla larga dal veicolo. Al parco assistenza, non è un grosso problema, ma che succede nel percorso della prova speciale? Chi si occuperà di educare gli spettatori ad interpretare correttamente il segnale luminoso? Sono domande a cui bisogna rispondere adesso, prima che sia troppo tardi. Siamo certi che la FIA ha pensato anche a questo, quindi, non ci resta che attendere il prossimo Montecarlo per vedere come se la caveranno le Rally 1 sul campo di gara.
L’ibrido delle nuove WRC: istruzioni per l’uso