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Luca Toni: il calcio come una seconda pelle

Oggi 26 Maggio compie quarantatré anni Luca Toni, l’ex calciatore Italiano, attualmente Dirigente Sportivo, il suo ruolo era l’attacante.

Ha Militato anche nella Nazionale Italiana, inoltre ha frequentato i corsi per ottenere il patentino di Allenatore.

Diventato campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006.

Due volte capocannoniere della Serie A nei campionati 2005-2006 e 2014-2015.

Ha vinto la Scarpa d’oro 2006 (primo giocatore italiano a vincerla e uno dei due insieme a Francesco Totti).

Ed è stato il quinto giocatore italiano capace di aggiudicarsi il titolo di capocannoniere in un campionato straniero, nel suo caso in Bundesliga.

Al suo attivo annovera anche il titolo di miglior marcatore della Serie B 2003-2004 e della Coppa UEFA 2007-2008.

La Carriera di Luca Toni

Dopo una stagione alle Officine Meccaniche Frignanesi (1990-1991), Toni crebbe nelle giovanili del Modena.

Dove, a 13 anni, nei “giovanissimi”, venne allenato dal brasiliano Chinesinho, già campione d’Italia con la Juventus.

Con i modenesi è stato in prima squadra per due stagioni in Serie C1, nel biennio 1994-1996, non riuscendo ad evitare la retrocessione ai play-out persi contro la Massese nella prima.

Salvo poi un ripescaggio dopo l’esclusione del Crevalcore, e raggiungendo una salvezza con un bottino personale di 5 gol nella seconda.

Leggi anche: George Best: il 22 maggio 1946 nasce il «poeta maledetto» del calcio mondiale.

Il passaggio tra le serie B e C di Luca Toni

Passerà quindi, in compartecipazione, al neopromosso Empoli in Serie B, 3 partite nella Serie B 1996-1997.

Con il primo gol realizzato nei cadetti nella partita pareggiata 1-1 contro il Ravenna, poi avrebbe ottenuto una seconda promozione consecutiva in Serie A con Luciano Spalletti in panchina.

Definitivamente riscattato dai toscani, nel 1997 passa al Fiorenzuola, sempre con la formula della compartecipazione, ritornando in Serie C1 e disputando 26 partite con 2 gol.

Spesso relegato a riserva da Alberto Cavasin e, a causa della stagione negativa, medita il ritiro dal calcio.

Tornato all’Empoli, si trasferisce alla Lodigiani, sempre in Serie C1 e ancora in comproprietà.

Con la squadra romana allenata dal tecnico Guido Attardi, in cui fu voluto dal dirigente Rinaldo Sagramola, siglò 15 gol in 31 partite in Serie C1.

A fine campionato l’Empoli lo riscattò per 600 milioni di lire per cederlo al Treviso, con cui disputò la Serie B nell’annata 1999-2000 (35 partite, 15 gol).

Gli si sono quindi aperte le porte della Serie A, dove ha esordito quando è stato acquistato dal neopromosso Vicenza, voluto ancora una volta da Sagramola, nel frattempo passato anche lui in biancorosso.

Vicenza e Brescia

L’esordio in Serie A è avvenuto il 1 ottobre 2000 con il Vicenza, a 23 anni, nella partita persa contro il Milan per 2-0.

Nella sua stagione di esordio ha segnato 9 gol in 31 partite, che comunque non sono bastati alla squadra veneta per evitare la retrocessione.

È poi passato, nell’estate a venire, al Brescia di Carlo Mazzone per 30 miliardi di lire, acquisto più costoso nella storia del Brescia.

Con i lombardi è rimasto due anni, disputando una buona prima stagione condita da 13 gol, mentre la seconda si conclude con un misero bottino di 2 gol e un lungo infortunio.

Il suo bilancio finale nei campionati disputati con le rondinelle è di 15 reti in 44 partite.

Palermo

Acquistato dal Palermo nel giugno del 2003, ad appena 26 anni scende di nuovo di categoria dato che la squadra doveva disputare il campionato di Serie B.

Di questo torneo è stato capocannoniere con 30 gol in 45 partite, aiutando la squadra siciliana a essere promossa nel massimo livello con il primo posto nella Serie B 2003-2004.

Dei rosanero diventa il giocatore più prolifico in una singola stagione.

Con i siciliani ha disputato anche l’edizione seguente in Serie A.

Segnando 20 gol in 35 partite e contribuendo in maniera determinante alla conquista del 6 posto finale in classifica, a qualificarsi quindi per la Coppa UEFA.

In questa stagione è riuscito inoltre a confermarsi nella massima serie e ad entrare nel giro della rappresentativa nazionale.

Fiorentina

firenze 20/11/2005 fiorentina milan goal del 3 a 1di luca toni ansa carlo ferraro

Nell’estate del 2005 passa dal Palermo alla Fiorentina per 10 milioni di euro.

Il 27 agosto, giorno del suo esordio, segna su calcio di rigore il suo primo gol con la maglia viola, contribuendo alla vittoria sulla Sampdoria per 2-1.

Nel gennaio 2006 si aggiudica il Telegatto come miglior sportivo.

A fine stagione si laurea capocannoniere del campionato con 31 gol.

Superando il record di gol in una sola stagione nella Fiorentina di Kurt Hamrin e Gabriel Omar Batistuta che si fermarono a quota 26.

Vince la Scarpa d’oro, divenendo il primo italiano in assoluto a vincerla.

I viola arrivano quarti in campionato (74 punti), ma dopo la sentenza post Calciopoli terminano noni a 44 punti (-30).

La stagione seguente accusa qualche fastidio fisico, che lo costringe a saltare diverse partite.

 Realizza comunque 16 reti in 29 presenze.

Bayern Monaco

Il 30 maggio 2007 si trasferisce alla società tedesca del Bayern Monaco per 11 milioni di euro.

A 30 anni lascia dunque l’Italia e viene presentato alla stampa l’8 giugno, insieme al futuro compagno e nuovo acquisto del Bayern Franck Ribéry.

L’esordio di Toni in Bundesliga con il Bayern Monaco avviene l’11 agosto contro l’Hansa Rostock, in cui segna, al 13′, il suo primo gol in Germania, contribuendo al 3-0 finale.

Il 20 settembre esordisce anche nelle coppe europee, giocando in Coppa UEFA contro il Belenenses.

In questa gara segna l’unico gol che consente al Bayern di vincere la partita.

Sempre in Coppa UEFA risulta decisivo nei quarti di finale, il 10 aprile 2008, contro il Getafe: segna nel secondo tempo supplementare il terzo gol per il Bayern Monaco.

Che consegna nei minuti finali la qualificazione ai bavaresi, sconfitti poi in semifinale.

Il 19 aprile 2008 segna una doppietta che risulta decisiva nella finale della Coppa di Germania contro il Borussia Dortmund.

Alla vigilia di questa partita l’allenatore Ottmar Hitzfeld lo definisce «un animale da gol che non vuole mai riposare».

Il 4 maggio 2008, grazie allo 0-0 contro il Wolfsburg, il Bayern Monaco diventa campione di Germania.

Chiude la stagione laureandosi capocannoniere della Bundesliga con 24 reti e della Coppa UEFA con 10 reti (39 reti totali, tra campionato, coppa UEFA e coppa di Germania).

Nella stagione successiva assomma 25 presenze e 14 reti in campionato, 2 (1) in Coppa di Germania e 8 (3) in Champions League.

Infortunato per tutto il successivo precampionato, il 18 settembre 2009 è sceso in campo con la seconda squadra militante in terza serie, che ha perso per 5-0 contro lo Jahn Regensburg.

Tra settembre 2009 e gennaio 2010 collezionerà solo 8 presenze totali e 1 gol, anche a causa di un rapporto conflittuale con l’allenatore Louis Van Gaal.

Roma

Il 31 dicembre 2009 il sito del Bayern Monaco, che a fine stagione vince campionato e coppa nazionale, ufficializza il passaggio del giocatore in prestito gratuito, sino al 30 giugno 2010, alla Roma.

Al giocatore vanno 3,1 milioni di euro lordi più eventuali premi individuali in base al raggiungimento di determinati obiettivi.

Il giorno stesso della sua presentazione, esordisce non ufficialmente con la maglia della Roma allo Stadio Flaminio contro la Cisco Roma davanti a 12.000 sostenitori giallorossi.

Pochi giorni dopo, il 6 gennaio 2010, esordisce anche in Serie A con la formazione capitolina, giocando gli ultimi dieci minuti di Cagliari-Roma subentrando a Mirko Vučinić.

Il 17 gennaio 2010 segna una doppietta contro il Genoa, ovvero i suoi primi gol in giallorosso.

Chiude la stagione con 5 goal complessivi, tra cui uno all’Inter sotto la Curva Sud (2-1) in un match molto importante nella lotta scudetto.

Gioca da titolare la finale di Coppa Italia persa per 1-0 contro i nerazzurri.

Rientrato al Bayern Monaco per fine prestito, il 16 giugno 2010 risolve consensualmente il suo contratto con i tedeschi.

Genoa

Il 6 luglio 2010 il Genoa lo acquisisce a titolo definitivo dal Bayern Monaco.

Toni firma un contratto biennale con la squadra rossoblu per circa 4 milioni di euro a stagione, ingaggio che ne fece il giocatore più pagato della storia del club.

Segna il suo primo gol con la maglia del Genoa a Parma su calcio di rigore nella 3 giornata di campionato disputata il 19 settembre 2010.

Il 20 ottobre realizza una doppietta in Coppa Italia contro il Grosseto Calcio e, il 24 novembre successivo, contro il L.R. Vicenza.

Rimasto al Genoa fino al gennaio 2011, coi rossoblu scende in campo per un totale di 16 volte in campionato e due volte in Coppa Italia, realizzando complessivamente sette goal.

È sottoposto a contestazioni dal pubblico genoano e dal Presidente Enrico Preziosi. Quest’ultimo, pubblicamente, a mezzo stampa nazionale, dichiara a fine anno: «Un voto a Toni? 3. Come i gol fatti in campionato.».

Juventus

Il 7 gennaio 2011 la Juventus comunica di aver raggiunto l’accordo con il Genoa per l’acquisizione a titolo gratuito del giocatore, nella stessa sessione invernale di calciomercato.

Viene tesserato con un ingaggio più basso fino al 2012 e sceglie la maglia numero 20.

Esordisce con la maglia della Juventus due giorni dopo, giocando titolare nella partita in trasferta contro il Napoli, dove la Juventus perde per 3-0.

 Il 5 febbraio mette a segno il 100 gol in Serie A e il primo gol in bianconero nella trasferta contro il Cagliari vinta per 3-1 dai bianconeri.

Chiude la seconda parte di stagione con 14 presenze e 2 reti in campionato e una presenza in Coppa Italia per un totale di 15 presenze e 2 gol.

La stagione successiva viene relegato ai margini della squadra futura campione, in quanto non facente parte dei piani tecnici del nuovo allenatore Antonio Conte.

Ha segnato tuttavia il primo gol in assoluto allo Juventus Stadium nella partita amichevole contro il Notts County (1-1), che ha inaugurato l’impianto l’8 settembre 2011.

Al Nasr e ritorno alla Fiorentina

Il 30 gennaio 2012 si trasferisce a titolo definitivo all’Al Nasr di Dubai.

All’esordio con la nuova maglia segna il gol del 2-1 decisivo per la vittoria esterna contro l’Ajman nella 13ª giornata di UAE League.

Il 7 marzo debutta anche nella Champions League asiatica nella prima partita della fase a gironi persa per 1-0 in trasferta contro gli iraniani del Sepahan.

A fine stagione, dopo 13 presenze e 5 gol segnati, 8 (3) in UAE Pro-League, 2 (2) in Etisalat Emirates Cup e 3 (0) in AFC Champions League, rescinde consensualmente il contratto con la squadra araba.

Il 31 agosto 2012, ultimo giorno di calciomercato, a 35 anni viene tesserato da svincolato dalla Fiorentina.

Allenata da Vincenzo Montella con la quale, a cinque anni dalla sua ultima partita in viola, firma un contratto annuale.

Riprende anche il suo vecchio numero di maglia, il 30.

Segna il suo primo gol dopo il ritorno con la maglia della Fiorentina all’esordio dopo 87 secondi, in occasione della terza giornata di campionato, contro il Catania (vittoria per 2-0).

Chiude la stagione con 8 reti in 27 presenze di campionato.

Verona

Dopo la scadenza del contratto con la Fiorentina, nell’estate 2013, a 36 anni, firma per l’Hellas Verona.

Il 24 agosto, nella prima giornata di campionato, segna la doppietta con cui gli scaligeri rimontano il Milan.

Chiude il torneo con 20 marcature, superando i record di Gianni Bui e Domenico Penzo (fermi a 15) per il maggior numero di gol in un singolo campionato con la formazione veneta.

Il 14 dicembre 2014 disputa la sua trecentesima partita in A, segnando contro l’Udinese il 300 gol da professionista.

Il 26 aprile 2015, realizzando due reti al Sassuolo, diviene il marcatore più prolifico del club in massima serie.

Sorpassa Mascetti, autore di 35 gol dal 1968 al 1979.

Termina la sua seconda stagione al Verona come capocannoniere del campionato con 22 reti realizzate in 38 partite, al pari di Mauro Icardi.

Strappa così a Dario Hübner il primato di cannoniere più longevo, risultando anche il primo giocatore dell’Hellas a vincere la classifica dei realizzatori.

Inoltre, è il primo italiano a spiccare in graduatoria con due squadre diverse: in senso assoluto, condivide questo record con Zlatan Ibrahimović e Ciro Immobile.

Nella sua terza e ultima stagione a Verona gioca meno, ma realizza comunque 6 reti in 23 partite di campionato.

A segno nel derby veronese del 20 febbraio 2016 (gol che gli permette di eguagliare Federico Cossato nella classifica marcatori delle stracittadine).

Annuncia il suo ritiro nel maggio successivo.

La sua ultima partita in carriera è quella vinta 2-1 contro la Juventus l’8 maggio 2016, in cui a quasi 39 anni realizza su calcio di rigore il suo 157 gol in Serie A.

Tra club e nazionale maggiore, Toni ha giocato globalmente 706 partite segnando 324 reti, alla media di 0,46 gol a partita.

Nazionale

Dopo aver condotto il Palermo al ritorno in Serie A, fu convocato in Nazionale da Marcello Lippi.

Il 18 agosto 2004, a 27 anni, fece il suo esordio nella partita amichevole persa 2-0 contro l’Islanda.

Il successivo 4 settembre, nella partita contro la Norvegia valida per le qualificazioni mondiali, da subentrato segnò la rete della vittoria davanti al pubblico palermitano.

Il 7 settembre 2005, nell’incontro con la Bielorussia, firmò una tripletta mentre era tesserato per la Fiorentina.

Divenne, in tal modo, il primo calciatore viola a segnare 3 reti in maglia azzurra.

Prese quindi parte come titolare alla vittoria del Mondiale 2006, dove realizzò una doppietta contro l’Ucraina nei quarti di finale.

Mentre gli fu annullato un gol regolare in finale contro la Francia.

Al pari di Materazzi, risultò capocannoniere della squadra azzurra con 2 reti realizzate durante la manifestazione.

Sotto la gestione del CT Roberto Donadoni contribuì alla qualificazione per l’Europeo 2008 con 5 reti nel girone eliminatorio.

Ma durante la fase finale, nella quale l’Italia fu eliminata ai quarti, non andò invece mai a segno.

Il gol alla Grecia nell’amichevole del 19 novembre 2008 fermò il digiuno di reti, iniziato dopo la marcatura al Portogallo del 6 febbraio precedente.

Uscì infine dal giro della Nazionale dopo la sua partecipazione alla Confederations Cup 2009, malgrado la sua disponibilità ad un possibile rientro.

Chiuse la sua esperienza in Nazionale con 16 gol in 47 presenze.

Dopo il ritiro

Nel giugno 2016, terminata la carriera da calciatore, è consulente all’Hellas Verona e nel successivo settembre partecipa al corso per l’abilitazione a Direttore sportivo indetto dal settore tecnico FIGC.

Si diploma il 28 novembre.

 Nel frattempo è opinionista su Mediaset Premium.

Il 28 giugno 2017 viene ufficializzata la conclusione del rapporto professionale con il Verona.

Nell’autunno successivo, inizia a seguire il corso speciale per allenatori UEFA B/UEFA A, che abilita all’allenamento di tutte le formazioni giovanili, alle prime squadre fino alla Serie C.

E alla posizione di allenatore in seconda in Serie B e Serie A.

Il 15 dicembre consegue la licenza.

Da settembre è opinionista su TV8 per l’Europa League e il talk show “L’Italia Chiamò”.

Due anni dopo diventa opinionista di 90º minuto su Rai 2.