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24h Daytona 2022: Meyer Shank li gela tutti

La calda e assolata Florida ha regalato la 24h di Daytona più fredda di sempre in questo 2022, con temperature che nella notte sono scese al di sotto dello zero. Ma a scaldare l’ambiente ci ha pensato il Meyer Shank Racing, che ha trionfato alla classica americana per la prima volta dopo dieci anni. Per la struttura di Mike Shank è il secondo successo di peso in carriera, dopo la Indianapolis 500 conquistata l’anno scorso. Ed è stato proprio il vincitore di Indy, Helio Castroneves, a trascinare la squadra in questo trionfo, assieme a Simon Pagenaud, Tom Blomqvist e Oliver Jarvis. Nelle classi GTD, la Porsche ha dominato la classe Pro e si è portata a casa anche la categoria Pro Am.


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24h Daytona: cosa è successo nell’edizione 2022?

La classe DPi è rimasta incerta fino all’ultimo minuto. A comandare le prime due ore è stata la Cadillac AXR di Kobayashi/Johnson/Rockenfeller/Lopez, mentre la Acura MSR perdeva un giro per una foratura. Ma la numero 48 si è autoeliminata verso la 15esima ora, con un contatto con una GTD nel cuore della notte. L’impatto è costato ben venti e più giri. Per tutta la notte di sabato, le Caddy di Ganassi, la AXR superstite e la Acura di Taylor si sono scambiate la prima posizione, mentre la vettura MSR recuperava il giro perso grazie soprattutto alle magie di Castroneves con le gomme fredde. Le due vetture di Ganassi hanno incontrato problemi nel corso della 15esima ora. La 01 di Bourdais/Van Der Zande/Dixon/Palou ha rotto l’alternatore, restando molto tempo ai box. La macchina gemella di Magnussen/Bamber/Lynn/Ericsson ha perso tempo al rifornimento, venendo sfilata dalle altre. A due ore dal termine, la Cadillac AXR superstite di Derani/Nunez/Conway è vacillata, perdendo contatto con il podio. A contendersi la prima posizione sono rimaste le due Acura, con un gran testa a testa tra Castroneves e Ricky Taylor. Il brasiliano ha respinto gli attacchi dell’americano, tagliando per primo il traguardo. Cadillac si è consolata con la terza posizione della JDC-Miller, con Vautier/Keating/Westbrook/Duval.

Finale thrilling in LMP2

In LMP2, PR1 Mathiasen ha dominato le prime ore, prima di cadere vittima di guasti e problemi vari. La Racing Team Nederland ha ereditato la vetta nel cuore della notte, nonostante il brivido di un contatto con una GTD alla Bus Stop. L’equipaggio di Van Erd/Veekay/Murry/Van Der Garde ha conquistato la testa per poi perdere un giro a seguito delle ripetute caution. Dragonspeed, con l’equipaggio Herta/DeFrancesco/O’Ward/Lux di giri ne ha persi tre, a causa di troppe penalità. Ma una strategia indovinata e la super guida di Colton Herta ha consentito alla scuderia di Elton Julian di battere la Tower Motorsports di Farano/Deletraz/De Andrade all’ultimo giro. Decisivo è stato il sorpasso di Herta ai danni di Louis Deletraz, all’ultimo giro. Sfortuna nera per Luca Ghiotto, azzoppato da noie meccaniche della sua Oreca G Drive. In LMP3, Riley Motorsports ha prevalso senza problemi, con Fraga/Robinson/Van Berlo/Cooper.

La campagna di Porsche in GTD

La classe GTD Pro ha esordito nella 24h di Daytona 2022. E come la DPi, ha regalato uno spettacolo di primo livello, con sette vetture nello spazio di 30 secondi nelle prime ore. A contendersi la vittoria sono stati i polesitter della KCMG, che hanno schierato una Porsche per Vanthoor/Olsen/Pilet/Imperatori (vincitori della gara di qualifica). L’altra Porsche, quella del Pfaff Motorsport di Nasr/Jaminet/Campbell è stata la loro spina nel fianco, assieme alla Mercedes del Weathertech Racing di MacNeil/Gounon/Juncadella/Engel. Quest’ultima però si è dovuta arrendere dopo 18 ore, quando del fumo ha cominciato a fuoriuscire dal cofano della loro AMG GT3. La prima piazza è stata un affare interno tra le due Porsche, con l’epilogo ad un’ora dal termine. Vanthoor ha tentato un’entrata garibaldina su Jaminet alla Bus Stop, con annesso duello rusticano. Fortunatamente, i danni alle due 911 sono stati solo cosmetici, e le due vetture hanno visto il traguardo, con Pfaff davanti a KCMG. La Ferrari è tornata in forze con il Risi Competizione, con un equipaggio di prim’ordine come Calado/Pier Guidi/Rigon/Serra. La 488 soffriva nel tratto dell’ovale (dove serve il motore), ed ha perso terreno. Ma grazie alla maestria dei piloti, ha artigliato un terzo posto che vale oro. La Porsche ha conquistato la vittoria anche nella GTD, con il Wright Motorsports di Hardwick/Robichon/Heylen/Lietz. Un sorpasso in regime di bandiera gialla ha fatto tramontare i sogni di gloria di AF Corse, a lungo in prima posizione con Mann/Vilander/Nielsen/Perez Companc. Cetilar Racing invece ha pagato carissimo l’errore di Roberto Lacorte, che alla sesta ora si è girato tamponando con il retrotreno la Lexus RC F di Frankie Montecalvo. La vettura ha perso molti giri per danni alle sospensioni, ma si è consolata con il giro più veloce firmato da Alessio Rovera.


Classifica di gara