Il GP di Turchia segna il ritorno alla vittoria in F1 di Valtteri Bottas. Il finlandese comanda dall’inizio alla fine, su un tracciato reso complicato dalla pioggia, e trionfa davanti alla coppia Red Bull Di Max Verstappen e Sergio Perez. Lewis Hamilton rimonta dall’undicesima alla quinta piazza, perdendo la testa del mondiale. “Super Max” ritorna al comando, con 6 punti di vantaggio sull’inglese. La Ferrari sfiora il successo con Charles Leclerc, tentando una strategia aggressiva. L’azzardo non paga, ed il monegasco perde così anche il podio finendo quarto. Carlos Sainz, partito dal fondo per la sostituzione della Power Unit, agguanta l’ottavo posto. Pierre Gasly, Lando Norris, Lance Stroll ed Esteban Ocon chiudono la top ten.
F1: cosa succede al GP di Turchia?
La tanto attesa pioggia arriva a pochi minuti dal via. L’asfalto è decisamente bagnato, tanto che tutti i piloti partono con le intermedie. Pronti-via, e Fernando Alonso va in testacoda per una toccatina di Gasly. Il francese di casa Alpha Tauri si becca cinque secondi di penalità, la stessa sanzione che tocca allo stesso Alonso pochi giri dopo, per aver mandato fuori pista Mick Schumacher. Hamilton, partito 11esimo per la sostituzione del motore, ha il suo bel da fare per superare Yuki Tsunoda, veloce qui con la seconda Alpha Tauri. Dopo 8 giri l’eptacampione sorpassa il giapponese, che al 23esimo passaggio si gira perdendo la zona punti. Per più di metà gara la gara prosegue senza stravolgimenti di classifica, con Hamilton che risale fino alla sesta posizione. Bella rimonta anche per Sainz, che dopo dodici giri è già in zona punti. Nelle fasi successive, la gara si “congela”. Perché…
GP Turchia: pole fantasma di Hamilton nelle qualifiche
Il fattore meteo
Alcune gocce di pioggia tornano a cadere in alcuni punti isolati, ma la pista comincia timidamente ad asciugarsi. Che fare? Il radar meteo non da indicazioni precise, e c’è chi (come Vettel) pensa che si potrebbe passare alle slick. Tutta questa incertezza si traduce che nessuno rientra i box per la sosta, aspettando che il cielo faccia la prima mossa. Lo stint con le gomme intermedie si allunga a tal punto da spingere la Pirelli ad avvisare i team: “dopo 40 giri le gomme sono finite“, dice ai microfoni di Sky Mario Isola. Infatti, appena prima questa soglia, gran parte dello schieramento si ferma per la sosta. Tutti montano le intermedie, tranne Vettel che azzarda le slick (medie). Una scelta sbagliata, a tal punto che Seb deve rientrare subito dopo per cambiare di nuovo. Gli unici che rimangono in pista sono Hamilton e Leclerc. Lewis viene richiamato due volte dai box, ma in entrambe le occasioni si rifiuta di entrare. Charles risale fino alla testa, e prova persino ad andare fino alla fine! Il sorpasso di Bottas al giro 47, ed un grip ormai sparito spingeranno il monegasco a rientrare al giro successivo, perdendo un podio che era alla sua portata.
GP Turchia: fasi conclusive
Quanto ad Hamilton, il suo pit stop è al 50esimo passaggio, dopo che per un attimo gli era balenata l’idea di passare alle gomme da asciutto. Rientra in pista rimontando le intermedie, e recuperando terreno su Leclerc. Ma qualcosa non funziona con il grip, al punto che perde contatto dalla Ferrari e deve difendersi dagli attacchi di un Gasly minaccioso. Oltre alla pioggia, l’usura gioca un ruolo nella gara di Istanbul. Daniel Ricciardo cambiagli pneumatici un po’ prima degli altri, ma si ritrova a remare nei giri finali. L’australiano, partito dal fondo per il cambio motore, è autore di una gara pessima, fatta di pochi sorpassi e di una tattica non esaltante, che si traduce con un’anonima 13esima posizione.
Immagine in evidenza di Mercedes AMG Formula One Team, per gentile concessione