Con la Enjoy Illinois 300, il World Wide Technology Raceway (o Gateway International Raceway) apre le porte alla NASCAR Cup Series. E l’albo d’oro scrive il nome di Joey Logano, il quale batte Kyle Busch in overtime. Al termine di un duello intenso, il portacolori del Team Penske conquista il secondo successo stagionale, dopo quello “vintage” di Darlington. L’altro Busch, Kurt, termina al terzo posto, a precedere Ryan Blaney ed Aric Almirola, sempre a suo agio sugli short track. Martin Truex Jr, Erik Jones, Ross Chastain, Christopher Bell ed AJ Allmendinger chiudono la top ten. La gara è piuttosto breve (poco più di tre ore), ma intensa, con 12 cambi di leader e 10 caution.
NASCAR, Goodyear 400: Logano, vittoria vintage (con polemica)
Enjoy Illinois 300: cosa succede al Gateway?
Con soli 45 giri, la Stage 1 è cortissima. Chase Briscoe sfrutta la pole per comandare i primi 20 passaggi, ma poi una foratura lo costringe ad abdicare a favore di Austin Cindric. Quest’ultimo comanda d’autorità conquistando il primo successo parziale in carriera. La seconda Stage, decisamente più lunga con le sue 95 tornate, ha come protagonista Ross Chastain, ma non in positivo. Il pilota Trackhouse manda a muro Denny Hamlin per un tentativo di sorpasso mal calibrato. Il numero 11 danneggia la sospensione posteriore, accumulando più di cinque giri di ritardo. L’ex vicecampione è decisamente seccato, tanto da vendicarsi ben tre volte. La prima è in fase di doppiaggio, spingendo Chastain verso il muretto interno del rettilineo opposto. Le altre due sono sempre in fase di doppiaggio, ma nei restart. Denny fa da tappo a Ross facendogli perdere molto tempo. Non finisce qui, perché al restart del giro 103 Chastain colpisce il paraurti di Chase Elliott, mandandolo in testacoda. L’iridato 2020 si vendica a sua volta, urtando il pilota della Florida. Ma è soprattutto la faida con Hamlin a scaldare gli animi, a tal punto che la NASCAR deve intervenire richiamando entrambi all’ordine. Ci sono le condizioni per la tradizionale rissa post gara, ma alla fine prevale il buonsenso. Chastain, ai microfoni di FOX Sports, porge le sue scuse e si assume le responsabilità dell’accaduto. Per la cronaca, la Stage 2 è appannaggio di Kurt Busch, che evita di rientrare nelle ultime due caution approfittando del basso degrado del World Wide Technology Raceway.
Finale thrilling
Il poco degrado degli pneumatici è il tema principale della Stage 3, in quanto condiziona le scelte dei piloti. La caution innescata da Tyler Reddick al giro 185 consente a tutti di rimanere nella “fuel window”, che sul piccolo ovale di Madison è di circa 70 giri. Senza il problema del consumo, è l’usura a dettare il passo. E infatti, nelle caution successive, nessuna delle vetture in testa rientra, mentre qualcuno nelle retrovie prova a giocarsi la carta delle gomme nuove, senza raccogliere granché. In questa fase, Kyle Busch è in testa alla corsa, con Logano che tenta in tutti i modi di superarlo. Sembra fatta per il due volte iridato, ma poi, ritorna la pace car a quattro giri dalla fine. A Kevin Harvick esplode un disco freno, cosa che lo spedisce a muro in curva 3. La ripartenza è in overtime, e questa volta Joey brucia la Toyota. Tuttavia il numero 18 affianca il numero 22 in curva 2, tentando il sorpasso decisivo. Ma in curva 3, Kyle va lungo e si fa ripassare. Un sovrasterzo della Toyota permette al fordista di guadagnare quei metri che gli consentono di mettere in cassaforte la vittoria, in un ultimo giro relativamente tranquillo. E così va in archivio la prima gara Cup sull’ovalino di Madison, che intrattiene non poco i 70 mila spettatori sui gremiti spalti.