E’ iniziato il 2020 della MotoGP: il circuito di Valencia ospita oggi la prima giornata di test invernali della MotoGP. In condizioni ambientali simili a quelle vissute nel weekend di gara, con temperature dell’asfalto che hanno toccato al massimo i 20 gradi, è possibile tracciare un primo bilancio della prima delle due giornate di prova che impegneranno team e piloti sul Circuito Ricardo Tormo.
La giornata in pista
La classifica dei tempi dice che tre Yamaha si piazzano ai primi tre posti. Fabio Quartararo è il più veloce, essendo il primo a girare sul 30″1. Tuttavia il migliore, globalmente, è Maverick Vinales. Il catalano paga poco più di un decimo e mezzo dal francese, ma riesce a mettere insieme un passo interessante, tra il 30″1 ed il 30″4. E non è caduto, a differenza di El Diablo che scivola in curva 10 al pomeriggio. Niente di rotto, comunque.
Caduta anche per Marc Marquez, impegnato insieme al collaudatore Honda Stefan Bradl in una comparazione tra la RCV 2019 e la 2020. Il campione del mondo è quinto di giornata, dietro ad un efficace Franco Morbidelli ed ad Andrea Dovizioso. Prove comparative anche per il forlivese della Ducati, rimasta orfana di Danilo Petrucci. Il ternano, in preda ad una tendinite, fa solo tre giri e poi si ferma.
Joan Mir è sesto con la Suzuki, davanti al compagno di squadra Alex Rins. Pol Espargaro è ottavo con la KTM, davanti a Valentino Rossi. Il nove volte iridato appare un pò spento a livello di tempi sul giro, ma la sua priorità in questa giornata è confrontare la Yamaha nuova con l’attuale. E inoltre, c’è la nuova squadra da rodare, con l’esordio del nuovo capotecnico David Muñoz.
Gli occhi di media e osservatori sono tutti puntati sulla vera star di questa giornata, Alex Marquez. Il fratellino di Marc, fresco di nomina a pilota HRC, prende in mano la nuova moto per la prima volta oggi, salendo su una delle RCV 2019 messa a disposizione da Lucio Cecchinello. Una scivolata al mattino gli impediscono di fare molti giri, comunque l’iridato Moto2 mostra una progressione interessante. Il suo miglior giro è sul 32″8, tre decimi peggio dell’altra new entry del Valencia Test, Brad Binder. La mini classifica dei rookie è comunque vinta da Iker Lecuona, tredicesimo a meno di un secondo e mezzo da Quartararo
Due bandiere rosse in questa giornata: la prima, al mattino per la caduta del collaudatore Aprilia Bradley Smith, la seconda, nel pomeriggio, per la scivolata di Quartararo. Nessuno dei due piloti, fortunatamente, non ha avuto bisogno di far visita al centro medico.
Le novità tecniche
I test di Valencia sono interessanti per le novità tecniche, più per i tempi registrati in pista. Tutte le case stanno inseguendo la Honda sul fronte dello sfruttamento della gomma anteriore, modificando la rigidità della ciclistica in quella zona.
Ducati, per esempio, svela un telaio completamente nuovo, con lo scopo di risolvere la cronica tendenza della Desmosedici a non curvare. Telaio nuovo anche per Yamaha, la quale abbina anche un motore più potente ed una presa d’aria maggiorata. L’Ala Dorata, invece, lavora sulla parte posteriore, dove si nota un codone ed una sella modificati. Nuovo telaio anche per KTM, ed è una vera rivoluzione: accantonato il traliccio, su suggerimento del tester Dani Pedrosa, la casa di Mattinghofen sperimenta un doppio trave in acciaio non dissimile a quelli adottati sulle SX-F da cross. Nuovo motore per Suzuki, mentre Aprilia aspetta la moto 2020 (in ritardo), limitandosi ad un forcellone di nuova concezione.
Sviluppo anche sul fronte gomme. Michelin porta in pista cinque treni di gomme soft, sei di medium e cinque di hard. La soft posteriore presenta una mescola differente, già testata a Phillip Island, mentre la media anteriore è pensata in ottica 2021, ed è stata provata nei test di Misano della scorsa estate.