Una brutta tegola si abbatte sul motociclismo del 2020: la 8 ore di Suzuka non si farà. Dopo lo slittamento dalla tradizionale data di fine luglio al primo di novembre, la pandemia ha colpito ancora. Questa volta il problema è il divieto d’ingresso imposto dal governo del Giappone agli abitanti di ben 140 paesi. Tale provvedimento ha reso impossibile la presenza delle star internazionali che hanno dato lustro alla corsa nella sua quarantennale storia. Se ne riparlerà nel 2021.
La 8 ore di Suzuka era la tappa conclusiva del FIM EWC, il mondiale endurance motociclistico. La stagione riprenderà questo weekend con la 24 ore di Le Mans, e si concluderà a settembre con il Bol D’Or.
Perché la 8 ore di Suzuka salta per il 2020
La pandemia aveva già costretto a far slittare la data della corsa. Dalla tradizionale data di fine luglio si è passati al 1 novembre, una data decisamente insolita.
Tuttavia il Giappone mantiene la linea della prudenza riguardo al Covid. In questi giorni il governo ha imposto un divieto d’ingresso molto severo agli stranieri. Chiunque venga da un elenco di 140 paesi non è autorizzato ad entrare nel Sol Levante, nemmeno per motivi di lavoro. Questo di fatto impedisce a gran parte dei piloti ufficiali di poter partecipare alla gara.
Il promoter del mondiale endurance, Eurosport Events, ha provato a mediare con il governo per ottenere un’esenzione, con la mediazione della proprietà del circuito di Suzuka (Mobilityland). Ma non c’è stato nulla da fare: il governo è stato irremovibile.
Allora si è cercata una soluzione alternativa. Mobilityland aveva proposto di convertire la 8 ore in un evento “nazionale”, facendo correre solo piloti giapponesi. Ma a questo punto è stata Eurosport Events a dire di no. Meglio fermare tutto, piuttosto che sminuire quella che è considerata da molti la gara di moto più importante del mondo.
Un vero peccato
La 8 ore di Suzuka 2020 si preannunciava come appassionante, ricca di spunti d’interesse. La Yamaha per quest’anno avrebbe rinunciato a schierare il proprio team Factory, vincitore di quattro delle ultime cinque edizioni. L’onere (e l’onore) di rappresentare i Tre Diapason sarebbe andato al team YART, impegnato nell’intero mondiale Endurance. L’equipaggio conta anche il nostro Niccolò Canepa, uno dei piloti più veloci della categoria.
C’era molto interesse sulla Honda, che quest’anno avrebbe portato in pista la nuova CBR Fireblade. E poi, c’era la Kawasaki, che per l’occasione aveva già preparato un equipaggio stellare, composto da Jonathan Rea, Alex Lowes e Xavi Fores. La casa di Akashi è vincitrice dell’edizione dello scorso anno, dopo un finale rocambolesco fatto di cadute, bandiere rosse, errori e ricorsi.
Un peccato, dunque. Quest’anno non vedremo la gara delle gare su due ruote. Consoliamoci con la MotoGP, che ritorna questo weekend con il GP d’Austria. Qui sotto trovate gli orari della programmazione TV.