Non c’è tregua per la Russia, in merito alle indagini relative al doping. In seguito al grande scandalo del 2015, in cui la World Anti-Doping Agency (WADA) ha rinvenuto massicce dosi di sostanze dopanti, negli atleti russi, la federazione è nuovamente al centro di un’indagine. Ad aprire un nuovo caso è, questa volta, la FIFA e i sospettati sono tre calciatori.
Doping-Russia: chi sono i nuovi indagati?
Secondo quanto riportato dalla FIFA, non è ancora chiara l’identità dei tre calciatori indagati. Gli unici dettagli, di cui si è a conoscenza, sono il sesso degli indagati e la loro presenza o meno nella nazionale maggiore di calcio. Sono finiti sotto inchiesta due uomini e una donna e, secondo il report dell’agenzia di stampa russa Interfax, nessuno di loro è mai stato convocato nella squadra nazionale. I fatti in questione risalirebbero al 2013, quindi due anni prima rispetto all’inchiesta portata avanti dalla WADA.
Russia ancora nel mirino
In seguito al report rilasciato dalla WADA, relativo agli atleti facenti uso di sostanze dopanti, la federazione russa ha subito gravi conseguenze. Agli atleti è stato, infatti, proibito di partecipare a competizioni internazionali, sotto la bandiera della Russia, per 4 anni. In seguito a un ricorso, la squalifica è stata ridotta a due anni e gli atleti russi potranno prendere parte come neutrali, ai Giochi Olimpici di Tokyo e a quelli invernali di Beijing 2022.
Questa nuova inchiesta aperta dalla FIFA potrebbe, tuttavia, riaggravare le sanzioni sulla federazione russa. Inoltre, i controlli antidoping sugli atleti russi potrebbero essere intensificati, sia prima sia dopo le competizioni. Dal momento che, al centro della questione ci sono tre calciatori, non è da escludere l’apertura di un’inchiesta più approfondita. Le autorità potrebbero decidere di indagare più a fondo anche sulle competizioni internazionali e, in particolare, sul Mondiale di Calcio del 2018, disputato proprio in Russia.