Speriamo che sia la volta buona. Dopo una serie di false partenze, il mondiale SBK ha pubblicato quella che potrebbe essere la bozza definitiva del calendario gare 2021, con importanti novità. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’elenco comprende diverse tappe fuori dall’Europa, dove sarà la Spagna a farla da padrona. Questo forse non lo renderà così “stabile”, ma si spera che non ci saranno grossi scossoni nell’immediato futuro. Il mondiale comincerà relativamente tardi, il 22 e 23 maggio, sul Motorland Aragon.
SBK 2021, quali sono le gare del calendario (si spera) definitivo?
La bozza pubblicata da Dorna e FIM comprende 13 tappe. Si comincia, come detto, dal Motorland Aragon del 22 e del 23 maggio. La pista di Alcaniz è la prima di tre appuntamenti che si svolgeranno in terra spagnola. Jerez e Barcellona sono confermate, con le proprie gare previste per settembre. La novità è rappresentata dal circuito di Navarra, che ritorna sulla scena internazionale dopo un decennio. Il circuito ha ospitato in passato il mondiale FIA GT1 e l’europeo FIA GT3, per poi concentrarsi sulle serie nazionali. Altra novità è la conferma dell’Estoril, che rientra in calendario dopo esserne uscita. Il round lusitano è previsto per il 29 e 30 maggio prossimi, subito dopo Aragon. In Portogallo si correrà due volte: oltre all’Estoril, le derivate di serie approderanno a Portimao.
La parte continentale del calendario conferma tappe storiche come Misano, Donington e Assen, assente l’anno scorso. L’appuntamento sull’ex Santamonica prende il nome di “Made in Italy e Riviera di Rimini”, un’operazione pubblicitaria già vista in F1. Confermata anche Magny Cours, che da ottobre anticipa a settembre.
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Le gare extraeuropee
Il vero nodo delle gare SBK 2021 è quello delle trasferte fuori dall’Europa. Il calendario ufficializzato prevede un finale di stagione oltreoceano, tra ottobre e novembre. Si ritorna in Argentina, nella tappa di El Villicum, poi in Indonesia, sul nuovissimo Mandalika Circuit, e poi in Australia a Phillip Island. Ma ci sono più dubbi che certezze. L’Argentina è in crisi con la pandemia, e la pista di San Juan non piace a nessuno per com’è gestita. La pista indonesiana è in fase di costruzione, e potrebbe non essere completata in tempo. E poi, c’è la grave accusa dell’ONU per una presunta violazione dei diritti umani. La pandemia, infine, sembra aver decretato la “morte” del round australiano, soprattutto per via dei 14 giorni di quarantena che le autorità locali richiedono. Rumors da paddock indicano la sostituzione del tracciato alle porte di Melbourne con il vecchio impianto di Most, in Repubblica Ceca. Attendiamo gli sviluppi del caso.
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