Abusi sessuali nella ginnastica, li racconta Netflix

Il nuovo documentario 'Atleta A' racconta le vicende sugli abusi sessuali legati al nome di Nassar

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Netflix
Olympian Jamie Dantzscher

A guardarle volteggiare nell’aria sembrano davvero bambine, qualche volta lo sono. Molte altre sono piccole adulte racchiuse in un body che non nasconde l’assenza di forme. Sono atlete, straordinarie atlete, e sono donne. La ginnastica è sport di grandi sacrifici fisici e morali, ore e ore di allenamento anche lontano da casa, lontano dagli affetti. Tutto si chiede a loro tranne di sopportare anche gli abusi da parte di chi dovrebbe proteggerle e aiutarle a crescere. A volte la realtà è diversa. Lo ha raccontato Jennifer Sey, nel suo libro Chalked Up, sulla realtà della ginnastica d’élite. Dal suo scritto nasce Atleta A, il documentario per Netflix che racconta uno dei più grandi scandali nella storia dello sport.

Atleta A descrive non solo il trauma sessuale, ma anche quella cultura della negazione sia fisica ed emotiva che ha permesso ad un medico, Larry Nassar, di agire indisturbato per molto tempo. Un’ora e 40 minuti di video disponibile su Netflix. Mostra diverse ex ginnaste condividere le loro storie, racconta dei giornalisti che hanno combattuto con i denti e le unghie per rivelare la verità e un avvocato impegnato a raggiungere la giustizia.

L’inizio della storia

La storia parte dal 4 agosto 2016. L’Indianapolis Star , un quotidiano, pubblica un articolo dal titolo: “Un occhio agli abusi sessuali: come la ginnastica USA ha protetto gli allenatori”. L’articolo rivela in dettaglio come gli alti dirigenti della Ginnastica USA hanno – per anni – occultato le accuse di abuso sessuale. La scelta, quella di non allertare le autorità a meno che un’accusa non venisse riferita direttamente da una vittima o dai loro genitori. La pubblicazione dell’articolo, infatti, avrebbe dato il via a una catena di eventi che si sarebbero tradotti in uno scandalo a sfondo sessuale.

A scatenare la catena di ammissioni un’email di Rachael Denhollander. L’ex ginnasta raccontava la sua storia, nata a partire dai suoi 15 anni, degli abusi sessuali di cui sarebbe stata vittima, perpetrati da Nasser medico della ginnastica USA dal 1996 al 2014. La mail inviata viene resa pubblica circa un mese dopo, insieme alle dichiarazioni di un’altra ginnasta Jane Doe. La vicenda si allarga a macchia d’olio e la storia di Nassar diventa una voce collettiva. Più di 500 donne alla fine si sono fatte avanti per accusarlo pubblicamente di abuso.

Le riprese iniziano nel 2017, nel periodo in cui sale alla cronaca anche la vicenda di Harvey Weinstein, accusato e poi condannato per abusi sessuali. Il film presenta interviste a diverse ex ginnaste. Tra loro Sey, Olympian Jamie Dantzscher e Maggie Nichols ,esclusa dalla squadra olimpica di ginnastica USA del 2016, poco dopo aver riferito degli abusi subiti da Nassar. Il documentario prende il nome da Nichols, definita “Atleta A” da USA Gymnastics dopo aver inviato il suo rapporto. Registi del docu-film per Netflix sono Bonni Cohen e Jon Shenk.

Forse uno dei momenti più toccanti delle riprese, racconta Cohen, è stato quando si sono seduti con Dantzscher, vincitrice di una medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 2000. Nonostante la fama derivante dall’essere un atleta di livello mondiale, è solo ora, dopo aver parlato contro Nassar, che Dantzscher si sente “orgogliosa di essere un olimpionica”. Cohen racconta come  “Il processo dell’intervista è stato piuttosto terapeutico per lei, nel senso che è stata in grado di mettere insieme pezzi della storia per la prima volta”.

Nel luglio 2017, Nassar si è dichiarato colpevole di tre accuse federali di pornografia infantile. Quattro mesi dopo, si dichiarò colpevole di accuse di violenza sessuale. Nel gennaio 2018 è stato condannato al carcere per un massimo di 175 anni. Un mese dopo, ancora condannato al carcere per altri 40 anni dopo essersi dichiarato colpevole di cattiva condotta sessuale con tre bambini di età inferiore ai 16 anni. Durante l’udienza nel gennaio 2018, oltre 150 donne hanno fatto dichiarazioni in tribunale.

Il docu-film sarà disponibile su Netflix da domani 24 giugno 2020

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