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HomeMotoriFormula UnoAddio ad Antonia Terzi, la progettista del "tricheco" Williams

Addio ad Antonia Terzi, la progettista del “tricheco” Williams

La Williams ed il resto del paddock della Formula 1 piange la scomparsa di Antonia Terzi, rimasta vittima di un incidente stradale in Gran Bretagna. Questa ragazza, originaria del modenese, si è fatta strada nel circus come progettista aerodinamica, tirando fuori soluzioni ardite come il celebre muso “a tricheco” della FW26. Antonia ha anche una bella esperienza in Ferrari, dove ha fatto parte del team capitanato da uno dei designer più grandi della massima formula, Rory Byrne.

Chi era Antonia Terzi?

Nata a San Felice sul Panaro, Antonia si è laureata in ingegneria all’Università di Modena, e trovò il suo primo lavoro a Maranello. Nel 1999 era membro della Scuderia Ferrari, durante l’era di Michael Schumacher. Apparteneva, come detto sopra, alla ristretta élite di ingegneri capitanata da Rory Byrne, i quali tirarono fuori una super macchina come la F399. Con essa il Cavallino vinse il mondiale costruttori, e forse anche quello piloti se non fosse stato per l’infortunio del Kaiser a Silverstone. L’anno dopo, la Terzi ed i suoi colleghi progettarono la F1-2000, con la quale Schumacher conquistò il mondiale piloti, ed il Cavallino bissò quello costruttori. Antonia partecipò anche allo sviluppo della F2001, dominatrice della stagione 2001.

La carriera a Grove

Nel 2002, Antonia Terzi lasciò la Ferrari per passare al settore aerodinamico della Williams. Nel 2003 sviluppò il comparto della FW25, vettura che si dimostrò molto competitiva. Juan Pablo Montoya sfiorò il titolo mondiale, dopo una battaglia intensa con Schumacher ed un giovane Kimi Raikkonen. Per il 2004 la scuderia di Grove schierò la FW26, la cui aerodinamica era nata da alcune intuizioni della Terzi. Il muso a doppio pilone avanzato, ribattezzato “tricheco”, fu una sua idea. Partì dal concetto di doppia chiglia, ossia dagli attacchi della sospensione anteriore, per cercare un sistema per ottimizzare i flussi d’aria da incanalare sotto il fondo piatto. Da questa intuizione disegnò un musetto corto e insolitamente largo, con gli attacchi dell’ala in posizione avanzata. Si trattava di una soluzione ardita per l’epoca, ma aveva del potenziale. Con quel sistema, Montoya fece secondo in Malesia. Ma non furono mai risolti alcuni problemi, come ad esempio la distribuzione del peso. La Terzi rimise mano al progetto, e dopo l’Ungheria la FW26 presentava un muso più convenzionale. Montoya la portò alla vittoria in Brasile, l’ultimo GP della stagione. Il 2004 fu un anno deludente, e Antonia pagò dazio, venendo sostituita da Loic Bigois. Lasciò la scuderia alla fine dell’anno, e con essa il circus. Negli ultimi anni si era dedicata all’insegnamento, ottenendo la cattedra di Professore ordinario presso l’università do Canberra, in Australia, nel 2020. Ai familiari ed agli amici inviamo le nostre più sincere condoglianze.


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