Il Gp di Francia è la gara del saluto di Alex De Angelis, che ha annunciato ieri il ritiro. Il pilota sanmarinese, veterano del mondiale, chiuderà la propria carriera in occasione dell’ultima tappa della MotoE, che si svolgerà proprio qui a Le Mans. Lo stesso Alex ha comunicato la decisione nella conferenza stampa del pre gara, dove ha spiegato le ragioni: “Arriva sempre il momento di smettere. Ecco, quel giorno per me è arrivato“, ha detto Alex, con un filo di emozione, “È una decisione arrivata dal cuore“.
De Angelis si occuperà della sua attività di Team Manager, nella squadra che ha fondato e che è attiva nel CIV. D’ora in avanti si occuperà di aiutare i giovani piloti, anche in veste d’istruttore di guida.
Alex De Angelis, decano del motomondiale che sceglie il ritiro
Classe 1984, Alex De Angelis debutta nel mondiale 125 nel 1999 come wild card. Le sue prestazioni convincono Massimo Matteoni, che lo ingaggia a tempo pieno nel 2000. Rimane nella classe più piccola fino al 2004, incrociando le sue ruote con campioni del calibro di Casey Stoner, Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa, concedendosi anche il lusso di batterli. Nel 2003 è vicecampione del mondo dietro a Dani.
Nei suoi anni nella ottavo di litro Alex sale spesso sul podio, ma non vince mai. Ciononostante si guadagna la stima dell’Aprilia, che nel 2005 lo assume nel team ufficiale al fianco di Simone Corsi. Per il sanmarinese è l’anno del passaggio in 250, dove di nuovo trova Dovizioso, Lorenzo e Pedrosa come avversari. Battendosela ad armi pari.
Il 2006 è nel Team Aspar, dove finalmente rompe il tabù. Dopo una miriade di stagioni senza vittorie, De Angelis rompe il ghiaccio trionfando nell’ultima di Valencia. E’ la ciliegina sulla torta di quella che è la sua migliore stagione nella quarto di litro: 11 podi ed il terzo posto in campionato. Piazzamento che replica nel 2007, dove sale sul podio in otto occasioni.
Le ottime prestazioni in 250 permettono ad Alex di passare in MotoGP, sulla Honda clienti del Gresini Racing. E’ l’era delle 800, dove avere una moto satellite significa rimanere un po’ a guardare gli ufficiali che si giocano le vittorie. E infatti, De Angelis fatica molto ad ingranare nella classe regina. Nel 2009 ottiene l’unico podio in carriera, quando arriva secondo al GP di Indianapolis.
Nel 2010 passa in Moto2, dove ottiene tre vittorie in altrettante stagioni. Rientra nella MotoGP nel 2014 come sostituto di Colin Edwards, per poi passare a tempo pieno nel 2015 con la IodaRacing. Rischia la vita in Giappone, dove è vittima di una brutta caduta dove riporta varie contusioni, ed un trauma cerebrale. Si riprende completamente, ma non è in grado di finire la stagione.
L’anno dopo resta con IodaRacing ma passa in SBK. Tra infortuni e mancanza di esperienza, il trasloco nelle derivate di serie è problematico. Nel 2017 passa al Team Pedercini, ma lascia dopo il Round di Laguna Seca.
Dal 2018 è opinionista di Sky, nel 2019 aderisce alla nuova classe elettrica MotoE. E’ co fondatore del team Roc’N Dea, in società con il pluricampione italiano Supersport Massimo Roccoli. Il team è attivo nel CIV, nella classe Supersport 300.
Le statistiche di Alex De Angelis, dal sito ufficiale della MotoGP