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Alizé Cornet non gradisce il posticipo del Roland Garros

Avrebbe dovuto avere inizio il 17 maggio per poi concludersi il 6 giugno lasciando spazio di lì a poco ad un altro grande torneo: Wimbledon. Ed invece gli organizzatori hanno deciso di posticipare il Roland Garros di una settimana. Un provvedimento che non è stato possibile aggirare a causa delle nuove restrizioni decise dal Governo francese. Un nuovo lockdown si è reso necessario vista la curva dei contagi in crescita. Nulla da fare quindi per evitare il rinvio. Le nuove date prevedono l’inizio il 30 maggio e la fine il 13 giugno.

Nonostante la decisione sia stata presa anche in previsione della speranza di poter avere un po’ di pubblico sugli spalti, non tutti gli atleti l’hanno presa bene perché, in effetti, la distanza temporale tra l’open di Francia e il prestigioso torneo inglese si riduce. Si sconvolge il calendario dei tornei di preparazione, come per esempio Stoccarda, creando difficoltà della stessa programmazione atletica dei giocatori e delle giocatrici.

Le voci dei tennisti sono comunque contrastanti. Se da una parte la fresca vincitrice del Miami Open Ashleigh Barty antepone la necessità di salvaguardare la salute prima di tutto, dall’altra Alizè Cornet ha rilasciato dichiarazioni in senso totalmente opposto. Ha criticato l’operato del ministro dello sport francese accusandola di prendere decisioni non corette. Queste le sue parole:

Il nostro ministro dello sport è un disastro. Mi dispiace, non ho niente contro di lei, ma non fa che prendere delle pessime decisioni per la nostra disciplina. È come se non le importasse. So che tutto questo è dipeso dal governo, ne sono piuttosto convinta“. Ha poi concluso: “Mi rendo conto che non è un periodo semplice per il torneo, ma bisogna pensare ai giocatori, al calendario, a tutti i tornei che cercano di inserirsi nella programmazione – e conclude – non so adesso come andranno le cose”.

Ma una nota di solidarietà con l’organizzazione francese arriva proprio da Wimbledon da dove si riporta al centro la difficoltà di gestire adeguatamente la pandemia, accettando di buon grado anche la riduzione a due settimane di break tra lo Slam di Parigi e quello di Londra. Normalmente il periodo che passa tra i due tornei è di tre settimane. Ma con tutte le problematiche create dall’emergenza sanitaria è forse più opportuno pensare alla stessa salute dei giocatori e degli spettatori dimostrando quel senso di responsabilità che, in particolare nello sport, dovrebbe avere il sopravvento rispetto a decisioni più popolari.

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