Alpine è impegnata su due fronti, la F1 ed il mondiale Endurance, dove corre nella classe Hypercar. Ma al momento, il costruttore di Dieppe di proprietà di Renault si limita a far girare una LMP1 dotata di deroghe per competere al livello di Toyota, la quale ha costruito una vettura appositamente per il nuovo regolamento. Ma gli appassionati del marchio fondato da Jean Rédelé resteranno delusi, perché Alpine una hypercar vera non intende farla. Lo ha ribadito il CEO del Groupe Renault Luca De Meo, in occasione di un incontro con la stampa al Salone di Francoforte (che oggi apre al pubblico).
Niente Hypercar per Alpine?
Intervistato da vari organi di stampa, De Meo ha sottolineato con una certa soddisfazione come il suo Gruppo sia riuscito a mettere il sale sulla coda a Toyota con molte meno risorse. “Nell’endurance abbiamo fatto lo scherzo di Le Mans grazie a Philippe Sinault, il proprietario di una scuderia privata“, ha detto il manager milanese. Sinault è titolare della Signatech, con la quale Alpine collabora quasi da un decennio fin dai tempi della LMP2. De Meo è poi entrato nel merito della questione, sottolineando come Renault non creda nella nuova formula proposta da ACO e FIA. “Su Le Mans ci stiamo riflettendo“, ha aggiunto. “Dipenderà molto dall’evoluzione del regolamento ACO. L’endurance è bello, anche se c’è uno che definisce le regole e può decidere se vinci o no. Stiamo aspettando che ci diano il quadro delle cose, di come si evolveranno. Abbiamo valutato quanto costa, ma non ci interessa l’Hypercar, perché crediamo che non ci sia il bisogno di introdurre tutta quella tecnologia“. De Meo non ha escluso in toto una partecipazione al WEC, ma probabilmente si valuterà di passare ad un’altra categoria. E chissà che non si unisca al club della LMDh, che sta riscontrando pareri sempre più favorevoli tra i costruttori.
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I programmi futuri
In occasione dell’incontro, De Meo ha poi illustrato su cosa si concentrerà Alpine d’ora in avanti. “La priorità di Alpine è per la Formula 1 dove è molto difficile essere competitivi“, ha ribadito. “Dal 2022 forse riusciremo a posizionarci meglio. Oggi siamo strutturalmente la quinta o sesta monoposto perché disponiamo di un progetto che non è nato… super sano“. Sarà, ma questo non ha impedito loro di togliersi qualche soddisfazione, come il trionfo di Esteban Ocon al GP d’Ungheria. Ma non c’è solo la Formula 1 nel futuro del marchio di Dieppe: “Stiamo riflettendo sui rally e in particolare sull’elettrico nei rally che ci sta benissimo nelle prove speciali“, ha detto De Meo. “La vettura così non fa rumore nella natura, ma spinge e derapa…“. Questo, però, rischia di essere un autogol: se c’è proprio una cosa che l’appassionato di rally reclama è proprio il rumore!
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