Uscire dalla porta per poi rientrare dalla finestra. Potrebbe essere questo il destino di Andrea Dovizioso, che dall’anno sabbatico potrebbe finire per guidare la Honda ufficiale. Dalla Spagna arrivano voci poco rassicuranti sulle condizioni fisiche di Marc Marquez, il quale è alle prese con un recupero del braccio più lento del previsto. Per “Dovi” potrebbe essere l’occasione della vita, quella di salire sulla moto più ambita in MotoGP.
Cosa deve succedere per vedere Andrea Dovizioso sulla Honda?
La storia di Andrea Dovizioso e di Marc Marquez appare come una sorta di destini incrociati: dallo stop di uno potrebbe dipendere il ritorno dell’altro, e viceversa. Andiamo per ordine.
La storia dell’infortunio al braccio di Marquez la conosciamo bene. Si frattura nel primo GP di Jerez, si opera, prova a rientrare al secondo GP, non riesce, sforza troppo il braccio e si rompe di nuovo. Con due operazioni alle spalle, il 93 ancora non può salire in moto. Per quest’anno, non lo vedremo più.
Ma le voci che arrivano dalla penisola Iberica sono ancora più preoccupanti. Ormai da diverso tempo si parla, con sempre maggiore insistenza, di una terza operazione. Certo, si è partiti da premesse un pochino fantasiose (si vorrebbe far credere che basti un fotogramma di un video sui social per stabilire con certezza se un pilota vada operato o meno), ma la lentezza con cui “El Cabronsito” sta recuperando lascia qualche perplessità.
La prima a lanciare la storia del terzo intervento è la testata Mundo Deportivo, salvo la smentita secca della Honda. In Italia la Gazzetta dello Sport parla di un possibile caso di pseudoartrosi, ossia l’interruzione improvvisa del processo naturale di guarigione. E’ un evento raro, ma possibile. Una soluzione è un intervento d’impianto osseo, che però richiederebbe uno stop di ben sei mesi. Non solo salterebbe i test invernali, ma anche metà del 2021!
A tal proposito, arrivano le dichiarazioni di Emilio Alzamora, manager personale di Marquez. “C’è un comunicato e comunque abbiamo già detto che ci sarebbero voluti dai due ai tre mesi dopo la seconda operazione“, afferma l’ex iridato della 125. “Ognuno può dire la sua, ma quando avremo qualcosa di nuovo da dire, parleremo. Ora serve pazienza ed aspettare, se ci sono problemi è perché le cose non sono state fatte bene all’inizio“. Qualunque riferimento al dott. Mir e alla sua equipe è puramente casuale.
Da parte di Honda non ci sono repliche, se non la smentita di cui sopra. Ma i rumors del paddock parlano di un’Ala Dorata che sta correndo ai ripari. La Gazzetta rilancia di un’offerta a Cal Crutchlow come sostituto, rifiutata dall’inglese che ha già firmato come tester Yamaha. Ecco perché, adesso, si parla di Dovizioso.
Quell’intuizione fortunata
Premettiamo che questo discorso è fatto di supposizioni, e non è da escludere che sia frutto dell’immaginazione di qualcuno. Quel che è certo è che i famosi due mesi di recupero non basteranno per far risalire in sella Marquez, ed è probabile che non sarà disponibile nelle prime battute del 2021.
Da questo punto di vista, la scelta di Dovizioso di non impegnarsi con nessuno rappresenta una carta vincente. Rimanere fermo un anno non è l’ideale sportivamente parlando, ma ti da il tempo di negoziare un buon contratto. Un po’ come fece Alain Prost a suo tempo, quando si prese l’anno sabbatico per guadagnare tempo e trattare un lucroso contratto con la Williams. Strappando la vettura del momento al suo nemico di sempre, il leggendario Ayrton Senna.