Si ritorna a Valencia, per l’anteprima del penultimo GP della stagione. E’ un weekend particolare, perché qui si potrebbe assegnare uno dei tre titoli mondiali di questo anomalo e per certi versi paradossale 2020. Andiamo ad esplorare i temi principali di una vigilia tra le più attese.
Anteprima GP di Valencia: Mir può vincere il mondiale già qui?
Cominciamo con la classe regina, la MotoGP. A Valencia, Joan Mir ha le concrete possibilità di vincere il mondiale già qui, ma è necessario fare un paio di conti. Lo spagnolo di casa Suzuki ha 37 punti di vantaggio su Fabio Quartararo e Alex Rins, 43 su Maverick Vinales e 45 su Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso. Restano 50 punti da assegnare, ma il target per Joan è più 25: deve uscire dalla gara di domenica con più di 25 punti di vantaggio, per poter mettere il numero 1 sulla carena.
GP Europa gara MotoGP: Mir vince ed ipoteca il titolo
Da questi numeri, possiamo elaborare diversi scenari. Per diventare campione, Mir non è obbligato a vincere, e questo gli semplifica parecchio la vita. Se arriva davanti a tutti i suoi avversari, può accontentarsi di qualunque posizione.
Ma che succede, se sono gli avversari a stare davanti a lui? In quel caso, bisogna fare qualche calcolo in più. Se, ad esempio, Quartararo o Rins non vincono, a Joan basta piazzarsi dalla quarta alla settima posizione. Se il podio lo mancano, può anche accontentarsi della 12esima posizione. A patto però che non vinca Vinales, e che non faccia meglio di un quarto posto.
Per Morbidelli e Dovizioso la strada è più ripida. I due italiani sono cinque punti sotto la fatidica soglia dei 50, e quindi con un piede fuori dal mondiale. Per il “Morbido” e per Dovi l’obbligo di vincere è quasi automatico. In teoria, avrebbero la possibilità di rimanere in corsa senza vincere, ma si trattano di scenari improbabili. Se Mir, ad esempio, non prende punti, Franco e Andrea devono piazzarsi almeno meglio della terza posizione. In quel caso, Vinales non deve far meglio di quarto, mentre Quartararo e Rins devono fermarsi alla quinta posizione.
In sintesi, Mir può limitarsi ad osservare ciò che succede, mentre i suoi diretti avversari devono dare il massimo.
Fattore gomme
La pista è la stessa della scorsa settimana, perciò vi rimandiamo all’anteprima precedente per eventuali dettagli. Non cambiano nemmeno le gomme, che sono specificamente studiate per il Ricardo Tormo. Vi ricordiamo che l’allocazione è cambiata (ogni moto ha un set in più di gomme morbide, e uno in meno di gomme dure), e che per questa pista la Michelin ha portato gomme asimmetriche sia davanti che dietro (la spalla destra è più morbida di quella sinistra).
L’unica variabile rispetto al Gp d’Europa è il meteo. Le previsioni escludono possibilità di pioggia, e le temperature saranno miti. Le minime non scenderanno sotto i 15 gradi, che unite al sole pieno significa che le sessioni mattutine saranno più sfruttabili. Se si conferma questo trend, assisteremo ad una gara più veloce rispetto alla precedente: prepariamoci a tempi sul giro da paura, con i record a portata di mano.
Anteprima GP Valencia di Moto2 e Moto3
A Valencia, le classi inferiori difficilmente chiuderanno la propria sfida iridata. I colpi di scena della scorsa settimana hanno contribuito a rimescolare le carte, dando l’impressione che sarà la gara portoghese, l’ultima dell’anno, ad emettere le sentenze finali di una stagione che sarà ricordata per la sua eccentricità.
In Moto2, la clamorosa caduta di Sam Lowes ha salvato le speranze iridate del VR46. Sia Luca Marini che il vittorioso Marco Bezzecchi erano arrivati ad un passo dall’eliminazione, ora possono tornare a sperare. C’è da dire che entrambi hanno dato segnali incoraggianti in pista, soprattutto il “Maro”, che sembrava perso.
Enea Bastianini ha capitalizzato l’errore di Lowes divenendo nuovo leader del mondiale. Dati i distacchi minimi, la partita si giocherà fino alla fine. Tutti gli altri, da Jorge Martin in giù, sono matematicamente tagliati fuori.
In Moto3, infine, la battaglia è più serrata che mai. Un errore imperdonabile di Celestino Vietti compromette la corsa di Albert Arenas, che perde la testa e si fa squalificare. Questo nervosismo è un cattivo segnale per lo spagnolo, il quale è frustrato per non riuscire ad ipotecare un mondiale che deve essere suo. Vietti, dal canto suo, avrebbe dovuto scusarsi per la frittata che ha fatto, ma è inutile piangere sul latte versato. Il titolo non è ancora fuori portata, ma da qui in avanti vietato sbagliare.
In tutto questo ne approfitta Ai Ogura, che si rilancia alla grande arrivando a sole tre lunghezze da Arenas. E’ della partita anche Tony Arbolino, ma gli serve un mezzo miracolo per vincere. Stesso discorso per Jaume Masia, che con la caduta di domenica ha buttato al vento la grande performance delle due gare al Motorland Aragon.