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Baseball, tennis e calcio: in quali Paesi sta ripartendo lo sport

La pandemia da coronavirus ha avuto ovviamente delle conseguenze anche sul mondo dello sport. In questi mesi, infatti, in quasi tutto il mondo per la tutela della salute e per ridurre i rischi di contagio si è deciso di fermare diversi campionati e tornei. Uniche eccezioni sono state la Bielorussia e il Nicaragua dove, ad esempio, boxe e calcio sono andati avanti regolarmente. La voglia di ripartire però è tanta, e per questo motivo – laddove i dati relativi all’epidemia lo consentono – alcuni Stati hanno dato il via libera a discipline quali baseball, tennis e calcio.

Occhi puntati innanzitutto sulla Corea del Sud, che in questo periodo è stata spesso considerata un modello da seguire per la gestione dell’emergenza sanitaria. Qui si è deciso di riaprire la K League, il più importante torneo nazionale, anche se le restanti 38 partite sono state ridotte a 27. La prima sfida si è disputata già oggi, 8 maggio, e ha visto di fronte il Jeonbuk Hyundai Motors e il Suwon Samsung Bluewings. Naturalmente il campionato si disputerà a porte chiuse e, vista la mancanza al momento di competizioni più popolari, alcuni match verranno trasmessi in diretta su YouTube e Twitter. Approfittando dell’assenza di altri campionati, la K League è riuscita a vendere i propri diritti televisivi anche alla Tv australiana Optus.

La K League sudcoreana è tornata in campo.

Restando in tema di calcio, anche in Europa c’è stata la prima ripartenza. Le Isole Far Oer, forti di una quota complessiva di 190 contagi e nessuna vittima da coronavirus, dal 9 maggio rivedrà in campo i protagonisti del torneo nazionale. Giocatori e addetti ai lavori dovranno rispettare un rigido protocollo sanitario: tutte le partite si terranno a porte chiuse, è stato introdotto un doppio spogliatoio per ogni team, il pallone sarà regolarmente disinfettato, ogni calciatore avrà la sua bottiglietta, è previsto il lavaggio delle mani prima e dopo ogni gara, e infine è stato introdotto il divieto di sputare in campo o di soffiarsi il naso senza le dovute precauzioni.

Baseball, tennis e calcio: gli altri Paesi che hanno rilanciato i tornei sportivi

Tra baseball, calcio e tennis, a Taiwan si è deciso di puntare sulla ripresa del primo. Siccome in questo periodo il bilancio dell’epidemia da Covid-19 ha fatto registrare circa 400 positivi su una popolazione totale di 23 milioni di persone, è scattato il semaforo verde dalla Chinese Professional Baseball League che, di comune accordo con il Central Epidemic Command Center, ha deciso anche di aprire al pubblico gli stadi. I match si giocheranno quindi a porte aperte, anche se però vi potranno assistere non più di mille tifosi che dovranno rispettare il distanziamento sociale. Ovviamente questo è un bel segnale di speranza, visto che circa un mese fa sugli spalti per compensare all’assenza delle persone erano stati installati dei manichini o dei cartonati.

Il baseball è ripartito a Taiwan.

Wuhan, la città cinese epicentro della pandemia si prepara a riaprire il tennis. Il Tennis Center locale riprenderà la sua attività e l’obiettivo principale è quello di ospitare regolarmente il torneo WTA alla fine di settembre, come previsto dal calendario ufficiale.

Qualche timido passo in avanti stanno provando a farlo anche gli Stati Uniti, dove la NBA non tornerà in tempi brevi, ma nel frattempo potranno ricominciare gli allenamenti individuali. Le prime squadre che torneranno in attività saranno Denver Nuggets, Portland Trail Blazers e Cleveland Cavaliers.

Riparte la Bundesliga: classifica e prossimo turno

I principali campionati di calcio europei invece sembrano viaggiare su binari differenti. Da un lato ci sono Francia e Olanda che hanno preferito interrompere una volta per tutte la stagione 2019/2020, e dall’altro c’è la Germania che con la Bundesliga riaprirà i battenti dal 16 maggio. Per quanto riguarda Premier League inglese, Liga spagnola e Serie A italiana, infine, si naviga ancora a vista in un clima d’incertezza costellato di interrogativi e qualche polemica di troppo.