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Big Machine Grand Prix: la redenzione di Power

Bentornato a Will Power, vincitore della Big Machine Grand Prix. In questo weekend sperimentale, dove la IndyCar coabita con la NASCAR sullo stradale di Indianapolis (oggi correrà la Cup Series con la Verizon 200) il portacolori del Team Penske conquista il primo successo stagionale, dominando la scena. Power batte Romain Grosjean, che come la scorsa volta in quel di maggio arriva ad un passo dal colpaccio. Completa il podio Colton Herta, il quale precede il compagno di team Alexander Rossi. Patricio O’Ward, autore della pole position, deve accontentarsi della quinta piazza, ma guadagna punti per il campionato, grazie al KO di Alex Palou. Jack Harvey, Graham Rahal, Josef Newgarden, Marcus Ericsson e Takuma Sato chiudono la top ten. Ottima 12esima posizione per Christian Lungaard, giovane talento di scuola Alpine che ha deciso di trascorrere la pausa estiva della F2 assaggiano il sogno americano.


Christian Lungaard: dall’Alpine alla IndyCar


Big Machine Grand Prix: cosa succede in gara?

Al pronti via, il poleman O’Ward mantiene la prima posizione, seguito come un’ombra da Power. I due avversari sono su una strategia differente: l’australiano è su gomme morbide, il messicano è con le dure. La differenza di prestazioni premia l’iridato 2014, che con un bel sorpasso si prende la posizione su Pato. Siamo al 18esimo giro. O’Ward non ha il passo per mantenere un posto sul podio, e nonostante le resistenze deve cedere scivolando fino ai margini della top five. Nel corso della gara, emerge che il principale avversario di Power è Grosjean, che sembra avere un feeling speciale con il Road Course di Indianapolis. Il francese supera O’Ward e prova ad agguantare quella vittoria che lo scorso maggio gli è sfuggita. L’occasione gli arriva quando due full course caution ricompattano il gruppo: la prima è provocata nientemeno che da Alex Palou, il cui motore va arrosto a venti tornate dalla conclusione. Il restart non è fortunato per l’ex Haas, che non riesce a scavalcare Power. La seconda caution è a nove giri dal termine, ed è causata dallo stop improvviso di un Rinus VeeKay decisamente spento. Ma neanche questa occasione è propizia per Romain, che deve arrendersi alla superiorità del pilota Penske. Ma continua a sorprendere con performance che nessuno si aspettava: ingaggio in un top team in vista?


Classifica di gara