Casey Stoner ha lasciato il mondo del Gran Premi alla fine del 2012, ufficialmente perché era stanco della continua presenza nel paddock. Ma ciò che è emerso in quest’ultima settimana, lascia pensare che in realtà avesse nascosto un male oscuro, un qualcosa che non volesse esporre al pubblico. Fino ad ora.
Intervistato da Greg Rust, giornalista australiano che realizza podcast a tema, Stoner ha confessato di essere affetto da Sindrome da Fatica Cronica, un disturbo che provoca uno stato di una stanchezza permanente, anche dopo uno sforzo limitato. Una malattia che sta rendendo la vita difficile al 34enne pilota australiano. “Non vado più in kart da oltre un anno“, ha dichiarato. “Se provo a farlo, resto sul divano per una settimana“. Oltre a questo, si sono aggiunti altri problemi fisici. Le sue costole, ad esempio, vanno fuori asse, con ripercussioni sulla schiena. Soffre anche di ernie continue, che gli provocano fuoriuscite di liquido.
In queste condizioni, Stoner non può dedicarsi ai suoi hobby preferiti, come la pesca e il tiro con l’arco. Anche andare in moto è diventato un problema: a gennaio stava facendo dei giri promozionali per l’Alpinestars negli USA, e ha confessato di essere arrivato a fine turno sfinito, nonostante avessero compiuto giri da passerella. Quella è stata tra l’altro l’ultima occasione in cui Casey è salito su una moto.
Non è la prima volta che Casey Stoner ha problemi di affaticamento. A causa di ciò, già nel 2009 dovette fermarsi per tre mesi, lasciando la Ducati in un mare di guai. In quella occasione, la causa venne ritrovata in una forma d’intolleranza al lattosio. Ora, pero, la faccenda sembra farsi più seria.
La Sindrome da Fatica Cronica, infatti, è una malattia dalle cause sconosciute, e in quanto tale ritenuta non curabile. E’ una malattia invalidante, che può comportare conseguenze a livello fisico e anche mentale. Secondo uno studio inglese, la sindrome comporta un aumento di ben sette volte del tasso di suicidi.
Stoner ha già iniziato le cure, vedendo già dei miglioramenti. Ma la strada è lunga, e non ha nascosto la preoccupazione per l’impatto sui suoi rapporti familiari. “Ancora non sono vicino ad allenarmi e a fare le cose che mi piacciono“, ha detto, “Altrimenti devo stare sul divano per almeno quattro o cinque giorni. E questo rende la vita difficile a mia moglie“.
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