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Chevrolet Sports Car Classic: finalmente Magnussen

Accanto alla IndyCar, la IMSA Weathertech Series fa tappa sul cittadino di Detroit, per la Chevrolet Sports Car Classic. A trionfare sulle curve insidiose di Belle Isle è Kevin Magnussen, che assieme a Renger Van der Zande porta la Cadillac DPi del team di Ganassi in vetta. Partiti dalla pole, il duo batte sul finale la vettura gemella dell’Action Express Racing, con al volante la coppia brasiliana Felipe Nasr-Pipo Derani. Chiude il podio dei prototipi la Acura del Wayne Taylor Racing, mai in lizza per il successo. Monologo Corvette nella classe GTLM, mentre nella GTD brilla la stella di Marco Mapelli, a podio con la Lamborghini del Grasser Racing.

Un tuffo per festeggiare…

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Chevrolet Sports Car Classic: cosa succede in gara?

Le bandiere rosse della IndyCar fanno slittare di un’ora la partenza della gara IMSA, dalle 17 alle 18 locali. Al pronti via, Magnussen mantiene il comando respingendo gli attacchi di Nasr. La scarsità di Full Course Caution trasforma la gara da 100 minuti in un gioco al consumo, in cui nessuno sa se sarà in grado di arrivare il traguardo con una sola sosta. Poi, arriva la seconda caution della giornata: Bill Auberlen rimane piantato sulla pista, per un improvviso problema tecnico sulla sua BMW M6 GT3. La bandiera gialla arriva a 8 minuti dalla fine, annullando le problematiche del consumo e trasformando il finale in uno sprint. Van der Zande respinge gli attacchi di Derani con tutte le sue forze, tagliando il traguardo con un margine di 571 millesimi.

A Detroit, le Cadillac DPi bastonano le Acura. Ricky Taylor e Filipe Albuquerque lottano con un misterioso guasto sulla loro ARX 05, senza alcune chance di vittoria. Nella volata finale si devono guardare le spalle dalla Mazda di Oliver Jarvis e Harry Thincknell, ma alla fine conservano la terza posizione. Sesta e ultime di classe l’altra Acura di Olivier Pla e Dane Cameron, battuta dalla Caddy JDC-Miller del duo francese Tristan Vautier-Loic Duval.

La gara delle GT

La classe GTD è sempre scoppiettante. La prima bandiera gialla è scatenata proprio da un contatto tra le GT3 che popolano questa categoria: la Porsche Hardpoint di Rob Ferriol urta la Mercedes di Michael de Quesada, provocando danni ad entrambe le vetture. Ma la medaglia della sfiga va al team Vasser Sullivan, in difficoltà con le sue due Lexus. Prima della gara il team dell’ex campione CART perde Zach Veach, positivo al Covid. Townsend Bell lo sostituisce al fianco di Frankie Montecalvo, che però si gira dopo un contatto con Madison Snow. Frankie perde il “treno” per il podio, mentre Snow deve scontare un drive through per contatto evitabile. L’altra RC-F di Jack Hawksworth fora e va in testacoda. L’inglese affiancato da Aaron Teliz si lancia in una rimonta, che li porta fino al quarto posto.

In tutto questo marasma la spunta l’Audi R8 LMS del team CarBahn, che conquista la vittoria con Richard Heistand e Jeff Westphal. Ma la loro gioia dura poco, perché l’equipaggio viene squalificato per non aver rispettato il tempo minimo per il rifornimento. Il successo va dunque all’Aston Martin di Ross Gunn e Roman De Angelis, con la Lamborghini del Grasser Racing in seconda posizione. E qui brillano i colori italiani, sia per la macchina che per uno dei due piloti. Marco Mapelli, 34enne di Lecco, condivide la Huracan GT3 con il russo Misha Goikhberg. Non c’è storia nella GTLM, dove la Corvette corre da sola. Con l’assenza della Porsche del Weathertech Racing, le C8R fanno doppietta, con Tommy Milner e Nick Tandy davanti ad Antonio Garcia e Jordan Taylor.


Classifica di gara