Da sempre contrario alla ripresa del campionato di calcio, ora il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, rende merito agli organi calcistici per il lavoro svolto in una intervista rilasciata al quotidiano nazionale La Stampa: “Il calcio è stato molto bravo a perseguire gli obiettivi con determinazione ed abnegazione , devo dargliene atto. E a farlo senza cercare di aggirare gli ostacoli”.
Il numero uno del Coni ha poi elogiato l’operato del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e il Governo: “Non hanno deragliato dalla propria strada, non hanno ceduto alla tentazione: nessuno sconto al calcio rispetto ai cittadini sui protocolli”. Il calcio batte Malagò e il suo scetticismo 1-0 allora? “La parola scetticismo non mi piace – prosegue- non ho alcun problema a riconoscere quello che hanno fatto. Il problema non era tornare a giocare, ma riprendere con protocolli ben precisi. Avevo chiesto un liamo B, ho sentito dire al Ministro che c’è pure un piano C. Non è mio compito giudicarli, ma mi fa piacere. Il calcio aveva il diritto/dovere di ripartire. Usciamo tutti a testa alta”.
Ha poi sottolineato quantofindanentale sarebbe stato bloccade rutto ad epidemia esplosa, senza esitare o cercare strade diverse: “Si poteva fare meglio? Si poteva non perdere tempo all’inizio stabilendo regole senza cercare percorsi alternativi. Quando uno viene travolto dal virus, non può scegliere. Si perde ecbasta. Si tratta di subire meno danni possibili, il calcio l’ha finalmente capito ma stando dentro al protocollo. Non chiedendo condizioni speciali. E ripartendo anche con una competizione in chiaro che può accontentare tutti. Il calcio può aver imparato questa lezione soltanto se si adopera per questa seconda fase”.